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Santo Domingo, tra ristoranti gourmet e cioccolato

Santo Domingo, tra ristoranti gourmet e cioccolato

14 febbraio 2019, 19:48

Redazione ANSA

ANSACheck

Sancocho - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sancocho - RIPRODUZIONE RISERVATA

SANTO DOMINGO – La vibrante e cosmopolita città di Santo Domingo è stata nominata, per il secondo anno consecutivo, capitale gastronomica dei Caraibi dall’Accademia ispanoamericana della Gastronomia riunita nell’Assemblea Generale a Madrid, della quale fanno parte 14 paesi dell’America latina. Tale riconoscimento ha l’obiettivo di inserire la capitale della Repubblica Dominicana tra le destinazioni gastronomiche di punta, far conoscere la deliziosa cucina creola e l’ampia offerta gourmet, oltre a contribuire allo sviluppo del turismo dominicano e alla crescita economica nell’isola.

La cucina dominicana è unica perché affonda le radici nel patrimonio di differenti culture, quella dei primi abitanti, gli indiani Tainos, della tradizione spagnola e africana. Da questo melting pot discende la gastronomia dell’isola che acquisisce sempre più un carattere proprio e giorno dopo giorno si arricchisce di nuove influenze, inclusa la cucina asiatica, con alcuni tocchi di cucina sperimentale e fusion.

Santo Domingo, in particolare, è già ricca di indirizzi gourmet di alto profilo. Tra gli indirizzi da non perdere, in un tour in città, c’è il ristorante Jalao, locale in area coloniale, che prende il nome da un dolce tradizionale, guidato da Noemi Diaz che offre una cucina autentica cento per cento dominicana. Noemi è l’unica chef donna alla guida di un ristorante che accoglie oltre 450 coperti ed è ambasciatrice della cucina dominicana nel mondo. Degno di nota il Buche Perico, primo ristorante serra dei Caraibi, che presenta una cucina contemporanea dominicana con ingredienti del territorio e utilizzando tecniche sofisticate e creative. Ottimo il ristorante Travesías a cura della Chef Tita, un viaggio tra i sapori, aromi ispirati ad antiche ricette che utilizzano solo prodotti locali sapientemente elaborati. Per una cucina più leggera da non perdere c’è il Time dello chef Saverio Stassi che propone una cucina vegetariana invitante basata sui prodotti biologici del territorio. E tra gli chef più interessanti c’è Paulette Tejada, con esperienza nelle cucine del ristorante AKELARE a Madrid (2 stelle Michelin) e al Public di New York (1 stella Michelin) che oggi lavora nell’isola per eventi privati portando in tavola un concept di alta cucina legato alle antiche ricette della tradizione locale. E ancora tra gli chef di punta noti a livello internazionale c’è Martín Omar, ambasciatore della Repubblica Dominicana nelle diverse manifestazioni gastronomiche nel mondo.
Per finire in dolcezza, merita una tappa Xocolat a Santo Domingo, laboratorio della chef Diana Munné, prima produttrice di cioccolato dominicano con un proprio marchio di cioccolatini. Terza generazione di una famiglia legata al cacao e all'industria del cioccolato, ha continuato la tradizione aprendo la prima raffinata cioccolateria nel 1993 con un negozio di cioccolatini fatti a mano che combinano il puro cacao dominicano con i migliori ingredienti.

Anche in altre zone del paese, per esempio a Santiago de los Caballeros nel cuore dell’isola, di grande interesse è il ristorante Barttola Brasserie guidato da uno chef stellato di origine spagnola Javier Cabrera, 1 stella Michelin e 1 Sol Repsol. Questo ristorante ha sviluppato un nuovo concetto gastronomico di alta cucina con un’attenzione alla mise en place in un contesto architettonico di livello e dall’atmosfera piacevole. Con il suo arrivo nel paese, Cabrera è il primo chef stellato ad essersi trasferito in modo permanente nell’isola e a prendere la guida di un ristorante.

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