ROMA - Ripensare la filiera del cioccolato dando priorità al miglioramento delle condizioni dei produttori delle fave: è questa una delle soluzioni avanzate della geo-politologa francese Virginie Raisson con il libro "2038 - Atlante sui futuri del mondo" alla problematica della sempre maggiore richiesta di cioccolato e una minore disponibilità di cacao. Nel volume, che sarà presentato il 4 ottobre al Festival internazionale di Ferrara, viene racconta la situazione dei produttori di cacao offrendo anche risposta al presupposto rischio che nel 2038 il cioccolato, con un alto contenuto di cacao, tornerà ad essere un alimento per ricchi, mentre la maggior parte delle persone si troverà a mangiare sempre più spesso barrette piccole con poco cacao e molto riso, oli, zucchero, latte e frutta secca. La geo-politologa sostiene nel merito- spiega una nota- che per evitare il pericolo di rimanere senza cioccolato "è necessario ripensare la filiera".
In particolare la scrittrice scrive nel libro che "se si accetta il fatto che il migliore dei futuri possibili per il cioccolato sia quello che permetterà di aumentare la produzione di cacao senza deteriorare gli ecosistemi, proteggendo al tempo stesso la qualità e l'accessibilità del cioccolato, allora non c'è altra priorità che migliorare le condizioni dei produttori delle fave"