I controlli sono stati effettuati sull'intera Regione lungo tutta la filiera della pesca marittima, dai pescherecci in mare ai luoghi di sbarco. E poi i grossisti, la grande distribuzione organizzata, i mercati rionali, l'autotrasporto, le pescherie e i ristoranti. Gli illeciti amministrativi maggiormente riscontrati, su un totale di 54, hanno riguardato la mancanza di tracciabilità dei prodotti ittici e l'etichettatura carente nelle informazioni essenziali. Durante le verifiche, sono state sottoposte a sequestro oltre due tonnellate di vongole non tracciate. Tra gli altri illeciti amministrativi contestati, figura la vendita in un grossista di 80 chili di naselli sotto misura con sanzione pecuniaria pari a 4.000 euro e sequestro del pescato. Nella lista c'è pure un motore marino installato a bordo di un peschereccio con potenza modificata in aumento e quindi con sforzo di pesca portato oltre il consentito: la sanzione pecuniaria è stata di 2.000 euro. Per un attrezzo non regolare del tipo idrorasca da fondo per la pesca delle vongole, è scattato il sequestro oltre alla sanzione pecuniaria pari a 2.000 euro. Il team di militari abilitati ha rilevato pure alcuni illeciti penali. Come il cattivo stato di conservazione di prodotto ittico ricongelato dopo lo scongelamento: qui è scattata una segnalazione in Procura per tentata frode in commercio.
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