(ANSA) - BRUXELLES - Nel 2018 sono state 28mila le ore di pesca potenzialmente illegale nelle aree protette del Mediterraneo. E' l'accusa della Ong Oceana, che presenterà i dati raccolti alla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (Cgpm), che si terrà questa settimana a Tirana, in Albania.
"Il caso più allarmante - scrive in una nota l'Ong - riguarda oltre 14.000 ore di pesca apparente ad opera di 56 pescherecci con reti a strascico in tre zone soggette a restrizione dell'attività di pesca nel Canale di Sicilia. Dal 2017 è vietata la pesca a strascico in queste zone che fungono da vivaio per i giovani naselli - la specie più sfruttata del Mediterraneo - e per i gamberi rosa mediterranei".(ANSA).