"Siamo una grande forza al servizio del Paese, e la fiducia espressa dall''86,4% degli italiani verso l'industria alimentare evidenzia un solido rapporto in una realtà estremamente competitiva perché siamo chiamati a soddisfare i consumatori più esigenti al mondo. Per questo il saper fare dei nostri imprenditori è un vantaggio competitivo da tutelare, frutto di un impegno che ha radici nel genio di Leonardo e che è da coltivare nelle scuole per promuovere la formazione di nuovi imprenditori del comparto alimentare".
Lo ha detto il presidente di Federalimentare Paolo Mascarino, alla presentazione, ospitata alla Camera dei Deputati, del primo Rapporto Federalimentare-Censis sul valore economico e sociale dell'industria alimentare italiana. Con 179 miliardi di euro di fatturato annuo, 60 mila imprese e 464 mila occupati l'industria alimentare è componente di primo piano dell'interesse nazionale, ha rivendicato Mascarino citando le tante imprese storiche del settore, alcune attive da diversi secoli, e le tre industrie del comparto, Barilla, Ferrero e Lavazza, tra le sette del Made in Italy con più alta reputazione riconosciuta al mondo. Per Mascarino "l'industria alimentare è una componente essenziale del Marchio Italia".
Nel rigraziare il governo per aver convinto la Ue a contenere il prezzo del gas e in particolare i ministri Urso, Lollobrigida e Tajani per i tavoli interministeriali che stanno affiancando e coinvolgendo l'industria alimentare, il presidente Mascarino ha sottolineato che "l'Italia ha bisogno di una grande alleanza per la crescita. Noi dell'industria alimentare ci siamo, pronti a fare la nostra parte per la competitività".
Il Rapporto Federalimentare-Censis evidenzia che il 78,3% degli italiani valuta molto positivamente che gli stabilimenti dell'industria alimentare siano localizzati in Italia, perché contribuiscono alla creazione di redditi e occupazione nei territori coinvolti.