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Cieli notturni inquinati da satelliti 'photobomber'

Cieli notturni inquinati da satelliti 'photobomber'

Passaggi rovinano le osservazioni per lo studio dell'universo

28 maggio 2022, 08:33

Leonardo De Cosmo

ANSACheck

La strie verticali al centro dell 'immagine sono le tracce dei satelliti Starlink, che ttraversano quelle lasciate dalle stelle, nel cielo del New Mexico (fonte: M. Lewinsky, CC BY 2.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La strie verticali al centro dell 'immagine sono le tracce dei satelliti Starlink, che ttraversano quelle lasciate dalle stelle, nel cielo del New Mexico (fonte: M. Lewinsky, CC BY 2.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La strie verticali al centro dell 'immagine sono le tracce dei satelliti Starlink, che ttraversano quelle lasciate dalle stelle, nel cielo del New Mexico (fonte: M. Lewinsky, CC BY 2.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il photobombing astronomico è sempre più un problema: la grande quantità di satelliti in orbita, soprattutto quelli delle grandi costellazioni, come quelle Starlink e OneWeb per  le connessioni internet globali, rende sempre più difficile osservate il cielo senza i disturbi dalle tracce dei tanti oggetti in orbita. Un problema destinato a peggiorare e per questo l'Unione Astronomica Internazionale (Iau) chiede regole più stringenti e si prepara a mettere online una mappa che permetta agli astronomi di conoscere in tempo reale  i movimenti dei satelliti in orbita  per aiutare gli astronomi a puntare i telescopi nelle zone libere dai disturbi.

"Da alcuni anni, in particolare gli ultimi due, esiste un reale problema dovuto al gran numero di satelliti in orbita che rendono difficili le osservazioni astronomiche", ha detto Piero Benvenuti, direttore del Centro dell'Iau per la protezione del cielo dalle interferenze dei satellitti della Iau. "Un fenomeno destinato a peggiorare, in quanto il numero dei satelliti già programmati è altissimo".

Mentre il photobombing durante un selfie può risultare divertente, trovare immagini astronomiche rovinate dal passaggio di una serie di satelliti intrus costringe spesso a buttare via risultati frutto di lunghe ore di lavoro. A risentirne di più sono gli osservatori che studiano il cielo nella loro interezza, come il telescopio Zwicky Transient Facility che si è visto rovinare oltre il 20% delle osservazioni fatte al crepuscolo dalle scie del passaggio di satelliti.

Sono almeno oltre 5.000 i satelliti attualmente operativi nell'orbita bassa terrestre e molti  sono stati lanciati in questi ultimi mesi per la realizzazione delle grandi costellazioni come Starlink (con oltre 2.600 in orbita su 4.400 previsti, ma che potrebbe raggiungere quota 40.000) o OneWeb (con 400 e almeno 800 a breve). Un problema emerso in questi anni a cui si dovrà trovare soluzione: "bisogna trovare un compromesso ragionevole - ha detto Benvenuti - tra le necessità di sviluppo tecnologico ed economico di questi nuovi operatori, e quelli che verranno, e le esigenze della comunità astronomica".

Da un lato mitigare, ad esempio sensibilizzando e imponendo norme internazionali sulla luminosità e il numero dei satelliti, dall'altro bisognerà cercare di adattarsi, ad esempio con il nuovo strumento che prevede di lanciare a breve la Iau  per rendere possibile agli astronomi di tutto il mondo conoscere la posizione dei satelliti in modo molto più accurato di quanto si faccia finora, organizzando le osservazioni di conseguenza, senza doverle interrompere a causa di intrusi spaziali.

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