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La voce da fantascienza del campo magnetico terrestre ASCOLTA

La voce da fantascienza del campo magnetico terrestre ASCOLTA

Registrata durante una tempesta solare

19 novembre 2019, 13:54

Redazione ANSA

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Simulazione delle onde generate dall 'impatto delle particelle solari sul campo magnetico terrestre (fonte: Università di Helsinky, ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Simulazione delle onde generate dall 'impatto delle particelle solari sul campo magnetico terrestre (fonte: Università di Helsinky, ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Simulazione delle onde generate dall 'impatto delle particelle solari sul campo magnetico terrestre (fonte: Università di Helsinky, ESA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe essere la colonna sonora di un film di fantascienza misterioso e inquietante, ma è un fenomeno assolutamente naturale: per la prima volta è stato possibile registrare e tradurre in suoni udibili la 'voce' del campo magnetico terrestre mentre viene bersagliato dagli sciami di particelle prodotti da una tempesta solare. Alla base del risultato ci sono i dati di archivio prodotti dai quattro satelliti della missione Cluster, lanciata nel 2000 dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa), e analizzati dal gruppo dell'Università di Helsinki coordinato da  Lucile Turc.



I ricercatori hanno studiato in particolare l'impatto sul campo magnetico terrestre di sei collisioni avvenute fra il 2001 e il 2005 e intercettate dai satelliti. E' emerso così che le onde generate dall'impatto degli sciami di particelle sul campo magnetico sono più complesse del previsto e le frequenze relative sono state trasformate in segnali percepibili, dando vita a una sorta di canto misterioso.


C'è una marcata differenza tra l'andamento del ritmo mentre il Sole è in quiete e durante una tempesta, evidenziata dalla simulazione al computer fatta utilizzando un modello chiamato Vlasiator, sviluppato nell'università finlandese.
Per il responsabile scientifico della missione Cluster per l'Esa, Philippe Escoubet, questa ricerca "è un eccellente esempio di come la missione continui ad ampliare la nostra conoscenza sulle connessioni fra il Sole e la Terra, anche anni dopo che sono stati ottenuti i dati originali".

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