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Cern, stop alla cooperazione con Russia e Bielorussia nel 2024

Cern, stop alla cooperazione con Russia e Bielorussia nel 2024

Alla scadenza. Per l'invasione dell'Ucraina. Gianotti, 'porta socchiusa'

17 giugno 2022, 18:16

Redazione ANSA

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Un momento della riunione del Consiglio del Cern (fonte: Cern) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un momento della riunione del Consiglio del Cern (fonte: Cern) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un momento della riunione del Consiglio del Cern (fonte: Cern) - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il Consiglio dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare, ovvero il Cern di Ginevra, ha deciso di porre fine agli accordi di cooperazione internazionale con la Federazione Russa e la Repubblica di Bielorussia alla loro data di scadenza nel 2024, alla luce della "invasione militare illegale dell'Ucraina in atto, che ha provocato una diffusa crisi umanitaria e una significativa perdita di vite umane".
La porta resta comunque "socchiusa" in attesa di eventuali nuovi sviluppi, come osserva il direttore generale del Cern, Fabiola Gianotti.

Gli Accordi di cooperazione internazionale (Ica) del Cern hanno normalmente una durata di cinque anni e sono tacitamente rinnovati per lo stesso periodo, a meno che non venga fornita una comunicazione scritta di risoluzione da una delle due parti almeno sei mesi prima della data di rinnovo. L'Ica con la Federazione Russa scade a dicembre 2024, mentre quella con la Repubblica di Bielorussia a giugno 2024.

"Queste misure - si legge nella nota del Cern - fanno seguito a quelle già adottate in una sessione straordinaria del Consiglio l'8 marzo e nella sessione ordinaria del Consiglio il 25 marzo. Il Consiglio ha riaffermato che tutte le decisioni adottate fino a oggi, insieme alle azioni intraprese dalla Direzione, che hanno avuto un forte impatto sul coinvolgimento della Federazione Russa e della Repubblica di Bielorussia nel programma scientifico dell'Organizzazione, restano in vigore". Il Consiglio ha inoltre deciso di rivedere la futura cooperazione del Cern con il Joint Institute for Nuclear Research (Jinr, l'importante organizzazione internazionale per la ricerca in fisica nucleare e subnucleare con sede nella Federazione Russa, dove lavorò anche il fisico italiano Bruno Pontecorvo) con largo anticipo rispetto alla scadenza dell'attuale Ica nel gennaio 2025.
"La decisione del Consiglio conferma la forte condanna dell'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa aiutata dalla Bielorussia - afferma Gianotti - lasciando comunque la porta socchiusa per una continua collaborazione scientifica se le condizioni lo permetteranno in futuro".

Zoccoli (Infn), 'posizione di grande ragionevolezza'
E' una "posizione di grande ragionevolezza", quella raggiunta al termine del Council del Cern, che ha deciso di non sospendere le collaborazioni con la Russia a partire da oggi, come prevedeva una delle proposte sul tavolo, ma di attendere per la decisione la scadenza degli accordi del 2024. Lo ha detto all'ANSA il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Antonio Zoccoli, al termine di due giorni di un dibattito non facile.
"E' una posizione in linea con quella recentemente adottata dalla Casa Bianca e dalla Commissione Europea sui progetti scientifici", ha detto ancora Zoccoli, che al Council del Cern ha rappresentato l'Italia. "Non sono decisioni semplici in quanto ognuno è ben conscio del fatto che per ogni soluzione ci sono dei pro e dei contro: ogni posizione ha le sue ragioni di essere", ha rilevato.
"La discussione al Council ha rispecchiato questo stato d'animo: da un lato l'opposizione alla guerra, la sensibilità alla richiesta di aiuti da parte dell'Ucraina e dall'altro il ruolo di pace della scienza e la sua propensione a lasciare le porte aperte, purché non si presti il fianco alla Russia. E' stata una discussione sicuramente complicata, su un problema sentito da in modo particolare dai Paesi più vicini ai luoghi del conflitto, ma alla fine si è arrivati a una conclusione importante perché si è raggiunta una grande maggioranza".

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