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Appello di scienziati e politici, eliminare le armi atomiche entro il 2045

Appello di scienziati e politici, eliminare le armi atomiche entro il 2045

Lettera a Cina, Francia, Russia, Uk, Usa. Ha firmato anche il Nobel Parisi

26 gennaio 2022, 15:40

Redazione ANSA

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Silos di lancio di un missile nucleare intercontinentale Titan II (fonte: Steve Jurvetson from Menlo Park, USA, da Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Silos di lancio di un missile nucleare intercontinentale Titan II (fonte: Steve Jurvetson from Menlo Park, USA, da Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Silos di lancio di un missile nucleare intercontinentale Titan II (fonte: Steve Jurvetson from Menlo Park, USA, da Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'no' all'uso e alla produzione delle armi atomiche e la richiesta di eliminarle entro il 2045: è quanto si legge nella lettera aperta rivolta ai cinque Paesi nucleari (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti) e agli Stati che hanno aderito al Trattato di non proliferazione (Npt), e che ha raccolto oltre mille firme in 69 Paesi, tra scienziati, ex ministri, ambasciatori e parlamentari, leader religiosi, imprenditori e premi Nobel. Tra questi ultimi, l'italiano Giorgio Parisi, vicepresidente dell'Accademia nazionale dei Lincei. Promotore dell'iniziativa è la rete NoFirstUse Global, che comprende organizzazioni, accademici, politici e sostenitori della società civile.

Intitolata 'Adempiere all'NPT: dalle minacce nucleari alla sicurezza umana', la lettera chiede agli Stati che hanno armi nucleari di adottare politiche di non primo uso e di impegnarsi ad eliminare le loro armi nucleari non più tardi del 2045, in occasione dei 75 anni del Trattato; chiede inoltre di adottare politiche tese ad assicurare che non venga mai combattuta una guerra nucleare e di spostare bilanci e investimenti pubblici dall'industria delle armi nucleari al sostegno della salute pubblica, alla stabilizzazione del clima e allo sviluppo sostenibile.

La lettera aperta, rilevano i firmatari, è stata sollecitata dalle crescenti tensioni tra gli Stati dotati di armi atomiche e dalla loro rinnovata corsa agli armamenti nucleari. Il timore è che sia aumentato il rischio che scoppi una guerra nucleare, sia per premeditazione (escalation intenzionale), sia per errore di calcolo, sia per disinformazione, sia per malafede (uso non autorizzato), sia per malfunzionamento (uso accidentale).

"Il Trattato di non proliferazione è stato rispettato dai Paesi non nucleari, ma i Paesi nucleari non hanno rispettato i loro obblighi", ha detto il Nobel Parisi. "Come cittadino di un Paese non nucleare - ha aggiunto - sono particolarmente offeso dal loro rifiuto di iniziare i negoziati per raggiungere l'eliminazione globale delle armi nucleari".

Per Vladimir P. Kozin, membro delle accademie russe delle Scienze militari e delle Scienze naturali, "se la promessa di non usare per la prima volta le armi nucleari fosse accettata da tutti gli Stati possessori di armi atomiche, questo potrebbe produrre una svolta rivoluzionaria" in grado di portare "alla completa eliminazione di tali armi di distruzione di massa dal nostro pianeta, a beneficio di tutti i suoi abitanti e della sicurezza internazionale in generale".

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