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Lincei, finanziamenti del Pnrr per la ricerca siano in base ai meriti

Lincei, finanziamenti del Pnrr per la ricerca siano in base ai meriti

Per evitare cattedrali nel deserto e per garantire continuità

21 gennaio 2022, 13:48

Redazione ANSA

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La Commissione Ricerca dell 'Accademia dei Lincei invita a non disperdere i fondi Pnrr per la ricerca, guardando al futuro (fonte: PIxabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Commissione Ricerca dell 'Accademia dei Lincei invita a non disperdere i fondi Pnrr per la ricerca, guardando al futuro (fonte: PIxabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Commissione Ricerca dell 'Accademia dei Lincei invita a non disperdere i fondi Pnrr per la ricerca, guardando al futuro (fonte: PIxabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Erogare sulla base dei meriti i finanziamenti per la ricerca previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per non rischiare future cattedrali nel deserto e per garantire continuità nel futuro della ricerca italiana: è questo l'appello lanciato dalla Commissione Ricerca dell'Accademia Nazionale dei Lincei, in un documento relativo, in particolare, ai bandi Pnrr sul tema "Dalla ricerca all'impresa".

Osservando che l'investimento complessivo della Missione dedicata alla ricerca supera i nove miliardi di euro, la Commissione Ricerca dei Lincei "manifesta pieno consenso con una iniziativa del Governo così imponente che ha la legittima ambizione di rappresentare una vera e propria discontinuità rispetto al passato e, insieme, un'accelerazione notevolissima per il sistema di ricerca del Paese".

Chiede pertanto, si legge nel documento, che "si ponga la massima attenzione al rischio di finanziamenti diffusi e poco fruttuosi: le misure adottate devono piuttosto mirare, in modo meritocratico, a investimenti realmente finalizzati a progetti scientifici di frontiera, ambiziosi e duraturi".

Secondo gli esperti dei Lincei, finanziamenti cospicui come quelli previsti nel Pnrr "devono servire a creare e consolidare infrastrutture, reti e partnership di ricerca che siano in séguito in grado di crescere autonomamente, specie quando, dopo il 2026, il flusso di risorse del Pnrr sarà cessato". In caso contrario, osservano, "si riprodurrà il fenomeno tipicamente italiano di cattedrali erette nel deserto e poi immediatamente abbandonate all'interrompersi del finanziamento pubblico, una strategia perdente per la ricerca e l'innovazione a fronte delle sfide internazionali".

Nel documento si legge inoltre che "la preoccupazione della Commissione Ricerca si acuisce in particolare nei confronti dei bandi dei Partenariati Estesi e delle Infrastrutture di Ricerca, in cui esiste il pericolo concreto, rilevato da più parti, che una indiscriminata corsa ai finanziamenti vanifichi la possibilità di proporre temi di ricerca di base e applicata che siano realmente innovativi, lungimiranti e rivolti alle esigenze di sviluppo del Paese".

Poiché le infrastrutture di ricerca "dovranno costituire un'impalcatura a sostegno e a disposizione dell'intera comunità scientifica nazionale anche dopo la chiusura del Pnrr: purtroppo non è quello che in molti settori si sta verificando", la Commissione Ricerca osserva che "la valutazione dei progetti presentati dovrà essere affidata prevalentemente al giudizio di esperti internazionali e dovrà tener conto non solo dell'articolazione interna, della qualità e delle finalità dei progetti, ma anche e soprattutto della loro sostenibilità a medio e lungo termine".

La Commissione Ricerca dei Lincei rileva infine che ", il nuovo personale a tempo determinato che contribuirà ad attuarne i progetti, dovrà essere selezionato con cura perché possa costituire certamente un serbatoio importante di ricercatrici e di ricercatori che potranno potenzialmente entrare nelle Università e negli Enti pubblici di ricerca".

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