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I cinquant’anni della Croce del Nord e la radioastronomia

I cinquant’anni della Croce del Nord e la radioastronomia

di Luca Gobbato, 16 anni, Modena

21 novembre 2014, 20:12

Redazione ANSA

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Il radiotelescopio Croce del Nord (fonte: Media INAF) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il radiotelescopio Croce del Nord (fonte: Media INAF) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il radiotelescopio Croce del Nord (fonte: Media INAF) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Poco più di un mese fa, il 4 Ottobre 2014, il famoso radiotelescopio Croce del Nord ha compiuto 50 anni. Questo strumento ha rappresentato la nascita della radioastronomia italiana e ha contribuito al progresso delle conoscenze sull’universo.

Ma la Croce del Nord cos’è e cosa fa precisamente?
Partiamo col dire che questo grande strumento fa parte della stazione radioastronomica di Medicina che si trova a circa 30 km da Bologna. Esso è costituito da due rami perpendicolari di antenne a schiera lunghi 564 metri in direzione Est-Ovest e 640 metri in direzione Nord-Sud, e occupa complessivamente un’area di oltre 30.000 metri quadrati. La costruzione di questo strumento iniziò nell’estate del 1963 e fu inaugurato nell’Ottobre del 1964.

La funzione della Croce è quella di esplorare ed effettuare mappature dello spazio tramite onde radio emanate dai numerosi corpi celesti presenti nel nostro Universo. Il radiotelescopio è utilizzato inoltre per lo studio di particolari tipi di stelle dette “stelle pulsar” e per indagini spettrometriche. Le osservazioni effettuate e i relativi risultati ottenuti dalla Croce sono e sono stati di fondamentale importanza per la ricerca astronomica.

La Croce del Nord fa parte di un campo dell’astronomia relativamente nuovo che si chiama radioastronomia. Come si deduce dal nome questo settore dell’astronomia si occupa dello studio dei fenomeni celesti attraverso la misura delle onde radio emesse da processi fisici che avvengono nello spazio. Data la loro lunghezza e la debolezza dei segnali astronomici, per misurarle servono grosse antenne dette radiotelescopi come per esempio la Croce del Nord. La radioastronomia ha portato a notevoli incrementi nella ricerca astronomica, in particolare alla scoperta di nuovi tipi di corpi celesti quali: le stelle pulsar, i quasar e le galassie attive. Questo settore dell’astronomia non studia solamente oggetti distanti da noi, ma anche vicini come per esempio il Sole e l’attività solare.
Infine possiamo dire che la radioastronomia è un importante campo in ambito astrofisico che può aiutare a portare l’uomo a grandi scoperte e a scoprire i tanti segreti che il nostro Universo ancora ci cela.

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