Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ecco perché la musica preferita dà i brividi

Ecco perché la musica preferita dà i brividi

Attiva più aree del cervello provocando uno tsunami di piacere

04 novembre 2020, 10:32

Redazione ANSA

ANSACheck

La musica attiva più aree del cervello, provocando uno tsunami di piacere (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La musica attiva più aree del cervello, provocando uno tsunami di piacere (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La musica attiva più aree del cervello, provocando uno tsunami di piacere (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

A casa, a un concerto o nell'auto in coda sulla tangenziale, poco importa: se un brivido ci corre lungo la schiena quando ascoltiamo la nostra musica preferita, è perché diverse aree del cervello si attivano simultaneamente scatenando uno tsunami di piacere. Lo dimostra uno studio francese, pubblicato su Frontiers in Neuroscience dai ricercatori dell'Università della Borgogna Franca-Contea.

Lo studio ha coinvolto 18 volontari (con un'età media di 40 anni) abituati a provare i brividi durante l'ascolto della loro musica preferita. Per scatenare il fenomeno in laboratorio, sono stati invitati ad ascoltare 90 estratti musicali per un totale di 15 minuti.

Durante l'esperimento i partecipanti dovevano indicare i momenti in cui sentivano la pelle accapponarsi e l'intensità del piacere provato. Nel frattempo il loro cervello veniva monitorato in modo non invasivo con un elettroencefalogramma ad alta densità di elettrodi sullo scalpo.

I risultati dimostrano che i brividi si manifestano quando si registrano segnali elettrici a bassa frequenza (onde Theta) nella corteccia orbitofrontale (una regione del cervello coinvolta nell'elaborazione delle emozioni), nell'area motoria supplementare (legata al controllo dei movimenti) e nel lobo temporale destro (coinvolto nel processamento e apprezzamento della musica).

Queste aree lavorano insieme per rielaborare la musica e accendere il sistema di ricompensa che porta al rilascio del neurotrasmettitore del piacere, la dopamina. Il meccanismo, combinato con la piacevole aspettativa delle note preferite della canzone, produce il brivido. La cosa più affascinante, secondo i ricercatori, è che "la musica non sembra determinare benefici biologici, eppure l'implicazione della dopamina e del sistema di ricompensa suggerisce che abbia una funzione ancestrale".

Questa potrebbe risiedere nell'attesa in cui prevediamo la parte da brividi del brano musicale: "essere in grado di prevedere ciò che accadrà - concludono gli esperti - da un punto di vista evolutivo è essenziale per la sopravvivenza".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza