Inseguito dai fisici di tutto il mondo, il bosone di Higgs è la particella grazie alla quale esiste la massa e la sua esistenza è prevista dalla teoria di riferimento della fisica contemporanea, il cosiddetto Modello Standard, per spiegare il modo in cui le particelle elementari possono acquisire la massa.
La sua scoperta è stata annunciata dal Cern di Ginevra il 4 luglio 2012. Ad inviduare la particella sono stati gli esperimenti Cms e Atlas, condotti nel più grande acceleratore del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra.
Prevista nel 1964 dal fisico scozzese Peter Higgs, in collaborazione con i colleghi Fracois Englert e Robert Brout, l’esistenza del bosone di Higgs è diventata in breve parte integrante del Modello Standard. Quest’ultimo prevede che lo spazio sia pieno dei cosiddetti ''campi di Higgs'', con i quali le particelle interagiscono.
Le particelle che hanno un’interazione più forte hanno più massa rispetto a quelle che interagiscono debolmente. La differenza è analoga a quella fra una macchina da corsa aerodinamica che taglia l’aria molto più velocemente rispetto a un autobus. Dopo decenni di attese, la caccia al bosone di Higgs ha cominciato a concretizzarsi nell’ottobre 2000, quando per la prima volta i fisici del Cern di Ginevra ottennero risultati così incoraggianti da decidere di prolungare di un mese la chiusura dell’acceleratore Large Electron Positron (Lep). Dati incoraggianti sono stati raccolti anche dal grande acceleratore americano del Fermilab di Batavia (Chicago) il Tevatron. A trovare la risposta è stato l'acceleratore Lhc del Cern.
