Anti-stelle che fanno parte di anti-mondi: l'obiettivo del cacciatore di antimateria Ams (Alpha Magnetic Spectrometer) e' ambizioso e al limite della fantascienza.
Questo strumento senza precedenti, pesante 7 tonnellate e costato 2 miliardi di dollari, sara' installato all'esterno della Stazione Spaziale Internazionale e negli almeno 10 anni di vita operativa che avra', dovra' scandagliare i miliardi e miliardi di particelle cosmiche che lo attraverseanno in cerca di particelle singolari e sconosciute, probabili spie dell'antimateria oppure della materia oscura che costituisce il 25% dell'universo (contro il 5% occupato dalla materia visibile di cui sono fatti stelle, pianeti ed eseri umani, e il 70% costituito dall'energia oscura).
Nato in 16 anni di lavoro da parte di 60 istituti di 16 Paesi, Ams e' coordinato dal Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti. La guida scientifica e' affidata al Nobel Samuel Ting, del Cern di Ginevra. Vicepresidente della collaborazione internazionale e' il fisico Roberto Battiston, dell'universita' di Perugia e della sezione di Perugia dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). L'Italia partecipa al progetto con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'Infn.
Soprannominato ''l'Hubble delle particelle'', Ams ha le dimensioni di 5 metri per 4 ed e' equipaggiato con 650 computer e 300.000 canali elettronici. Ha a bordo sei tipi diversi di strumenti che gli permetteranno di identificare le caratteristiche delle particelle che lo attraverseranno velocissime: le tracce che lasceranno, ad esempio le ''pieghe'' nel campo magnetico, potranno raccontare qualcosa della loro identita'.
La Stazione Spaziale Internazionale si prepara cosi' ad ospitare un esperimento senza precedenti e impossibile da eseguire sulla Terra. I fisici si aspettano che ogni 10 miliardi di particelle che li attraverseranno, i rivelatori di Ams potranno riconoscere una particelle sconosciuta. Sembra un numero molto piccolo, ma sufficiente ad aprire la finestra sull'esistenza di anti-mondi.