(ANSA)- ROMA, 10 OTT - Non è così vero che fumare poche
sigarette al giorno non fa male. Causa comunque un danno a lungo
termine ai polmoni. Questo l'avvertimento che arriva da una
ricerca del Columbia University Irving Medical Center,
pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine. I ricercatori
hanno esaminato in particolare la quantità di aria che si può
inspirare ed espirare in fumatori, ex-fumatori e non fumatori.
La funzione polmonare diminuisce naturalmente con l'età (a
partire dai 20 anni) ed è noto che il fumo accelera questo
processo. Sono stati presi in esame i dati relativi a 25352
persone, tra i 18 e i 93 anni, e proprio grazie a questo
campione abbastanza ampio gli studiosi hanno potuto osservare
le differenze nella funzione polmonare tra chi fumava meno di
cinque sigarette al giorno e chi si attestava a più di 30.
L'analisi ha rivelato che la funzione polmonare in chi fuma
seppur poco diminuisce a un ritmo molto più vicino a quello dei
fumatori pesanti piuttosto che dei non fumatori. Rispetto al
tasso di declino di questa funzione in un non fumatore,
impostato a zero, quello aggiuntivo per i fumatori cosiddetti
leggeri è di 7,65 ml/anno, mentre arriva a 11,24 ml/anno per i
fumatori pesanti. Ciò significa che un fumatore leggero potrebbe
perdere circa la stessa quantità di funzionalità polmonare in un
anno di un fumatore pesante in nove mesi. "Fumare un paio di
sigarette al giorno - evidenzia Elizabeth Oelsner, che ha
guidato lo studio - è molto più rischioso di quanto si pensi.
Tutti dovrebbero essere incoraggiati a smettere,
indipendentemente dal numero di sigarette al giorno fumate".
Lo studio ha anche testato un'ipotesi, basata su uno studio di
40 anni fa, secondo cui il tasso di declino della capacità
polmonare "si normalizza" entro pochi anni dalla cessazione del
fumo, mostrando invece che sebbene la capacità polmonare
diminuisca a un tasso molto più basso negli ex fumatori rispetto
a chi attualmente fuma, tale tasso non si normalizza per almeno
30 anni.
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