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Laura 'riccioli d'oro', a 3 anni sempre con il sorriso contro il sarcoma

Laura 'riccioli d'oro', a 3 anni sempre con il sorriso contro il sarcoma

Combatte il tumore osseo, anni di cure e controlli 'come una leonessa'

ROMA, 02 maggio 2017, 18:45

Redazione ANSA

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Laura 'riccioli d 'oro ',3 anni con il sorriso contro sarcoma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Laura  'riccioli d 'oro ',3 anni con il sorriso contro sarcoma -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Laura 'riccioli d 'oro ',3 anni con il sorriso contro sarcoma - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' una piccola grande guerriera, una leonessa che col sorriso sempre stampato sulle labbra ad appena tre anni e mezzo ha combattuto contro un sarcoma di Ewing, un tumore osseo molto aggressivo con caratteristiche diverse dall'osteosarcoma e che si manifesta prevalentemente nei bambini e nei giovani adolescenti, più maschi che femmine. Laura riccioli d'oro e' stata colpita dal tumore al braccio destro, che poi è stato 'ricostruito' togliendo una porzione di osso dalla gamba e reimpiantandolo. Laura veniva soprannominata oltre che 'Riccioli d'oro', per i suoi meravigliosi capelli biondi, anche piccola Vichinga, perché a tre anni, prima della malattia, pesava 18 chili. A cinque invece, ne pesava meno pur essendo cresciuta di età, appena 15. Adesso di anni ne ha dieci, ha ripreso la vita di sempre , insieme alla mamma, il papà e le sorelle nella sua casa, sebbene qualche mese fa si sia temuto nuovamente che qualcosa non andasse. Un nodulo alla tiroide, probabilmente creato dalle frequenti radiazioni a cui è stata sottoposta per le cure in passato, che poi per fortuna si è rivelato benigno ma che ha richiesto comunque un'operazione. "E' stato come ripiombare in un incubo- racconta la mamma, Maria- per fortuna l'operazione non ha previsto l'asportazione della tiroide per intero, così la speranza è che in futuro la piccola possa anche interrompere l'assunzione dei farmaci ora necessaria. Questo esito positivo si è avuto anche grazie alla ottima gestione della endocrinologia chirurgica del Policlinico Gemelli di Roma". "Ricordo ancora quel 22 maggio 2010, quando Laura aveva appena tre anni e mezzo : dal mondo dei sogni siamo stati catapultati in un realtà oncologica - prosegue la mamma- eravamo fuori casa per una ricorrenza familiare. Era un sabato,e per una serie di circostanze casuali ci siamo trovati in uno studio di radiologia e ho approfittato per far fare un'ecografia a Laura: avevo notato facendole il bagnetto qualcosa di duro al braccio destro.
    Il medico che ha fatto l'ecografia ha subito sospettato che qualcosa non andasse. Ha fatto anche una lastra ma inizialmente non ci ha detto nulla, se non di prenotare immediatamente una risonanza, una Tac . Poi però, subito dopo, mi è stato detto che la piccola poteva avere qualcosa di grave. Il medico mi ha detto 'Laura potrebbe avere un tumore'. E io basita 'Laura chi?'. 'La bambina'- spiega la mamma- ero sconvolta, in trance.
    La domenica sentivo cuore e testa che mi scoppiavano contemporaneamente. Il lunedì eravamo già nell'ospedale di un'altra città. La piccola è stata ricoverata. Una girandola di analisi, tac e Laura che era una forza della natura. Giovedì abbiamo avuto l'esito della Tac e il sabato eravamo già a Bologna, al Rizzoli dal professor Mercuri, dove hanno fatto una biopsia ed è risultato che si trattava di un sarcoma di Ewing". "Il 9 giugno le hanno fatto un intervento per l'impianto di un catetere venoso centrale per poter fare la chemioterapia- aggiunge- non avevano neppure sufficiente casistica su bimbi così piccoli. Alla fine i cicli di chemio sono stati in totale sei, con un sacco di problemi che sono andati dal catetere che si era sfilato fino a una neuropatia che non la faceva camminare e i polpastrelli delle mani che si spellavano e sanguinavano.
    Ogni viaggio su e giù da casa a Bologna era fatto di terribili nausee, malessere, difficoltà a trattenere l'urina. A Laura sono anche subito caduti i capelli , ma lei affrontava tutto con il sorriso stampato in viso. A novembre ha fatto un intervento sperimentato dal Rizzoli durato 12 ore per togliere una porzione di osso dalla gamba e reimpiantarlo sul braccio destro, con un' équipe del Meyer di Firenze che ha lavorato gomito a gomito con quella dell'ospedale bolognese. Dopo l'intervento la piccola aveva due gessi, uno al braccio e uno alla gamba". "Fatto un esame istologico successivamente e' emerso che vi erano ancora cellule tumorali e al Rizzoli mi hanno detto che la speranza poteva risiedere in un trapianto di staminali. Ma non se la sentivano di farlo anche perché non erano specializzati in questo e la bimba era troppo piccola- evidenzia Maria- quindi siamo andati al Sant'Orsola. Era dicembre quando siamo approdati in oncoematologia pediatrica. Doveva fare il trapianto ma la notte della vigilia di Natale ha avuto una forte infezione, provocata dal batterio ospedaliero pseudomonas. Ci e' voluto quindi febbraio 2011 perché potesse effettuare il trapianto. Che prevedeva un ciclo di chemio a dosi molto alte, il prelevamento e poi la reimissione di staminali, che nel suo caso erano autologhe, le proprie. Ha reagito bene. Poi sono iniziati dei controlli serratissimi, ha fatto anche un ciclo di radioterapia". "Ora - conclude la mamma- la bimba sta bene, conduce la sua vita normale inframezzata dai controlli. È andata all'asilo, a scuola. I capelli sono ricresciuti e anche il braccio funziona sempre meglio. Certo, le prove sono state difficili anche per il fisico. Io mi sono ancorata molto alla fede, oltre che alla speranza, ho sempre avuto vicina la mia famiglia e non ho mai avuto rabbia per ciò che era capitato a Laura. Ai genitori che affrontano la malattia con i propri figli consiglio di farsi vedere sereni, sorridenti e mantenere il più possibile l'equilibrio anche se mi rendo conto che non è facile". 
   

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