Sono 495mila le italiane che hanno sconfitto il tumore del seno. Un traguardo notevole, a fronte del quale sono pero' oggi necessari percorsi di riabilitazione per ritornare a una vita 'come prima'. Per questo, afferma l'oncologo Francesco Cognetti, ''le Istituzioni dovrebbero compiere ogni sforzo per avviare programmi di recupero per restituire alle donne una piena integrita' psichica e fisica''.
Molte donne si lasciano dunque la malattia alle spalle, ma spesso risentono per tutta la vita di alcune conseguenze della neoplasia o dei trattamenti utilizzati. Anche per queste pazienti che ce l'hanno fatta, spiega Francesco Cognetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma, ''e' importante affrontare organicamente i molteplici disturbi che talvolta inficiano gravemente la loro qualita' di vita, in particolare quelli sessuali, della fertilita', psico-sociali. Senza dimenticare la depressione o le conseguenze cardiologiche e neurologiche, conseguenti alla cura.
Dovrebbe essere compiuto ogni sforzo per avviare programmi complessivi di riabilitazione per restituire alle donne una piena integrita' psichica e fisica una volta raggiunta la guarigione''. E notevoli sono dunque i progressi nelle cure negli ultimi anni: per le pazienti con cancro al seno di tipo 'HER2', tra i piu' aggressivi, ad esempio, ''i progressi sono stati incredibili - afferma Clifford Hudis, responsabile del Breast Medicine Service al Memorial Sloane Kattering Cancer Center di New York -. Decisivi anche i risultati clinici con decine di migliaia di donne guarite nel mondo grazie a farmaci specifici contro questo fattore di crescita''. La ricerca, inoltre, continua a produrre nuove idee da trasferire alle pazienti. Come i farmaci innovativi che potenziano l'attivita' dell'ormonoterapia o integrano l'efficacia della chemioterapia, ma anche nuovi approcci come l'immunoterapia che gia' ha rivoluzionato il trattamento del melanoma e dei tumori del polmone, ma ancora in fase sperimentale nel cancro alla mammella.
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