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Oncologo, per il tumore del testicolo non sottovalutare i possibili segnali di allarme

Oncologo, per il tumore del testicolo non sottovalutare i possibili segnali di allarme

Ingrossamento, rossore o dolore

05 maggio 2016, 17:14

Redazione ANSA

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Non ci sono esami particolari o marcatori che permettano di fare una diagnosi precoce del tumore del testicolo, ma è molto importante non sottovalutare alcuni segnali che si manifestano, come l'ingrossamento (tumefazione), il rossore o il dolore.

Possono essere anche sintomi collegati a un trauma, un'infezione, al varicocele (cioè le vene varicose del testicolo che aumentano la temperatura del testicolo stesso e possono portare a sterilità) ma è fondamentale escludere che si tratti di un tumore. È questo il suggerimento del professor Giacomo Cartenì, direttore dell'Oncologia Medica del Cardarelli di Napoli.

"Il tumore del testicolo ha una velocità di crescita impressionante-spiega l'esperto- e diventa subito un'urgenza, viene considerato un'emergenza,anche in Urologia". "La prima opzione consigliata e' la chirurgia, con l'asportazione del testicolo, anche nelle fasi metastatiche- aggiunge Cartenì- poi se il tumore viene rimosso ma i fattori di rischio restano alti (ha interessato i vasi sanguigni, i marcatori tumorali sono elevati) si può ricorrere alla chemio, che dev'essere fatta sempre anche per le forme metastatiche. Una terza opzione è la radioterapia, però solo in caso di una forma particolare di tumore, il seminoma".

"I risultati della chemio sono buoni, superare uno standard alto e' difficile- evidenzia l'oncologo- ma nei pazienti refrattari, circa il 10%, si sta iniziando a sperimentare nuove terapie, in particolare l'immunoterapia". Non ultimo, dal momento che si tratta di un tumore dei giovani, e' importante tenere a mente l'importanza di poter preservare la fertilità. "Quello del testicolo e' un tumore dei giovani, e' difficile che si manifesti a 40-50 anni e il problema della sterilità può essere causato dalla chemioterapia- conclude Cartenì- e' buona norma, anzi la regola (si può rischiare anche una denuncia) proporre al paziente la conservazione del seme, bisogna spendere energie per convincerlo, anche se c'è bisogno con il supporto di uno psicologo. Questo perché poi non debba pentirsi in futuro di non averlo fatto. Oltre all'importanza della comunicazione, vi è quella di trovare il centro adatto. Non ce ne sono moltissimi".

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