L'Università Cattolica riapre le
porte adottando un modello "ibrido" tra presenza e distanza. Nei
cinque campus dell'Ateneo (Milano, Brescia, Piacenza-Cremona e
Roma) riprendono le lezioni in presenza in base alle modalità
stabilite dalle 12 facoltà, nel rispetto delle norme sul
distanziamento sociale. Oggi, lunedì 7 settembre, la vita
accademica dell'Ateneo è entrata nel vivo con l'avvio delle
lezioni. A Milano, dove su 600 studenti convocati 450 hanno
deciso di essere presenti, è stata Scienze bancarie, finanziarie
e assicurative a partire con tutti i corsi di laurea triennali e
magistrali. Anche a Piacenza hanno preso il via le lezioni in
aula della magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza con la
possibilità per tutti gli iscritti di seguire le lezioni in
presenza. Mentre nel campus romano dell'Università Cattolica
questa mattina si è svolta in presenza la prima sessione del
test di ammissione al Corso di laurea triennale in Scienze e
tecnologie cosmetologiche e ai Corsi di laurea triennale delle
Professioni Sanitarie della facoltà di Medicina e chirurgia con
complessivamente 1.907 candidati alla prova.
"Le lezioni saranno live e in diretta streaming grazie
all'ulteriore potenziamento tecnologico - spiega una nota della
Cattolica - delle oltre 500 aule dei cinque campus, attrezzate
con telecamere dotate di auto tracking, un sistema che consente
di effettuare inquadrature al docente in qualsiasi posizione si
trovi. Inoltre tutte le lezioni saranno videoregistrate e messe
a disposizione sulla piattaforma Blackboard o comunque si
potranno seguire a distanza per l'intero anno accademico nelle
forme previste dal piano #eCatt".
"Ammonta a quasi 10 milioni di euro la cifra di risorse
finanziare che l'Università Cattolica ha messo in campo
dall'inizio dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Un enorme
impegno dell'Ateneo che raccoglie l'insieme di azioni concrete
pensate e in via di concreta realizzazione per far fronte alla
Fase 3 con la ripresa delle attività in presenza, secondo le
disposizioni governative e la contemporanea garanzia di una
didattica a distanza, considerate le condizioni epidemiologiche
del Paese. Ma anche, e soprattutto, per sostenere gli studenti e
le famiglie più bisognose a fronte delle conseguenze economiche
causate dal Coronavirus", conclude la nota.
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