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Coronavirus: sintomi critici in 6,9% di casi sopra i 60 anni

Coronavirus: sintomi critici in 6,9% di casi sopra i 60 anni

Studio Fbk Trento su 4.326 persone in Lombardia

TRENTO, 02 settembre 2020, 10:02

Redazione ANSA

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Il 69,1 % di tutti i soggetti con meno di 60 anni che hanno contratto l'infezione da Sars-Cov-2 non ha sviluppato sintomi clinici (cioè problemi respiratori o febbre sopra i 37,5 gradi). Mentre gli individui sotto i 20 anni nell'81,4% dei casi appaiono senza sintomi clinici anche se hanno sviluppato l'infezione. Il 6,9% degli infetti con più di 60 anni ha avuto sintomi critici, tali cioè da richiedere cure intensive o da poter causare il decesso. In generale, il rischio di avere sintomi cresce con l'età mentre è sostanzialmente uguale negli uomini e nelle donne anche se in queste ultime è inferiore, del 53,5%, il rischio di avere sintomi critici.
    Questi i risultati di uno studio su 4.326 persone in Lombardia che il ricercatore trentino Stefano Merler, insieme agli altri studiosi della Fondazione Bruno Kessler, ed in collaborazione con istituzioni sanitarie lombarde e atenei milanesi e Usa, che ha consentito di calcolare la probabilità di sviluppare sintomi più o meno gravi in seguito all'infezione da Covid. Lo studio è stato realizzato anche grazie al contributo della Fondazione valorizzazione ricerca trentina.
    Lo studio permette quindi di evidenziare la percentuale degli infetti sintomatici nelle diverse fasce d'età, cioè individui infetti che mostrano sintomi clinici. Le infezioni senza sintomi clinici negli individui con più di 80 anni scendono al 33,1%.
    "Questo lavoro permette di dimostrare chiaramente le difficoltà di individuare le infezioni con la sola sorveglianza, visto che la maggioranza di queste non sono associate a sintomi respiratori o febbre. Non da meno, l'indagine rappresenta un utile tassello per capire meglio il ruolo dei bambini nell'epidemiologia di Covid-19, ma ci sono ancora molti punti da chiarire per avere un quadro più chiaro. Quanto trasmettono i bambini rispetto agli adulti? E ancora più importante, in che modo eventualmente il virus può trasmettersi nella comunità, a partire da focolai in ambiente scolastico?", commenta Stefano Merler.
   

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