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Coronavirus: in Asia rischi sulle navi per spazi affollati

Ricciardi,favoriti contagi.Rezza,in Oriente crociere da limitare

di Manuela Correra

Ambienti ristretti e molto affollati fanno delle navi da crociera in Oriente, in questo momento di diffusione epidemica del nuovo coronavirus SarsCoV2 in quelle aree, dei luoghi a rischio per possibili contagi. Le navi "possono servire da concentratore di eventi e se vi è un soggetto infetto e contagioso a bordo, l'ambiente ristretto può favorire la trasmissione", spiega Walter Ricciardi, membro del Consiglio Esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ed ex presidente dell'Istituto superiore di sanità.

Dopo l'aumento del numero di contagi da coronavirus sulla nave da crociera Diamond Princess bloccata in Giappone con a bordo anche 35 italiani ed un nuovo contagio registrato sulla nave da crociera MS Westerdam approdata in Cambogia, cresce dunque la preoccupazione: "Sicuramente - sottolinea Ricciardi - in questo momento è opportuno evitare luoghi affollati particolarmente in quelle aree geografiche colpite dal coronavirus". Nelle aree geografiche più colpite, le navi, dunque, spiega il direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Gianni Rezza, "rappresentano un luogo particolarmente a rischio per la diffusione del coronavirus".

Ciò per la probabilità che soggetti infetti possano essersi imbarcati dalle zone a diffusione epidemica del virus. In quelle aree dell'Asia quindi, afferma l'esperto, "le crociere andrebbero limitate". Il nuovo coronavirus SarsCoV2, ricorda, "si trasmette da contatti ravvicinati e le navi sono luoghi di comunità". Quanto all'ipotesi di un rischio derivante anche dagli impianti di aereazione a bordo, "pur non potendolo escludere del tutto - rileva - va detto che al momento non c'è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione del nuovo coronavirus attraverso gli impianti di areazione".

Riferendosi in particolare alla situazione sulla Diamond Princess, Rezza sottolinea inoltre che se i contagi a bordo sono aumentati, è anche vero che "si mantengono nell'ordine di circa il 10% e si tratta di una percentuale di diffusione attesa". Siamo cioè di fronte, spiega, ad "una percentuale consistente ma non eccezionale tenendo conto che si parla di un ambiente chiuso, con la presenza di migliaia di persone. E' chiaro però che la presenza di soggetti infetti a bordo crea una situazione di rischio".

Ad oggi, comunque, i 35 italiani presenti sulla Diamond Princess - per i quali il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato il rientro in Italia nei prossimi giorni con un volo di Stato - starebbero tutti bene. "Ci auguriamo naturalmente che tra i nostri connazionali continuino a non registrarsi casi di positività al coronavirus, ma tale eventualità non si può escludere poichè - conclude Rezza - l'epidemia sulla nave non è arginata".

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