Una molecola per l'Alzheimer e le
demenze rallenta i danni causati dal glaucoma, migliorando la
qualità di vita di chi soffre di questa malattia dell'occhio,
che ad oggi interessa circa 1 milione di persone in Italia.
Questa scoperta, frutto di ricerche già pubblicate e ancora in
corso che vedono l'Italia capofila, verrà premiata nell'ambito
del 99/mo congresso nazionale della Società Oftalmologica
Italiana (Soi).
La pressione dell'occhio rappresenta il fattore di rischio
più importante per l'insorgenza del glaucoma, seconda causa di
cecità nei Paesi industrializzati. Studi hanno però dimostrato
che questa patologia non crea un danno solo al nervo ottico, ma
l'intera via ottica subisce un processo neurodegenerativo con
danni a carico di strutture cerebrali sede dell'area visiva. La
citicolina, una molecola con capacità neuroprotettive
somministrabile sia in soluzione orale che in collirio, è il
primo e unico neuroprotettore con indicazione terapeutica per i
pazienti con glaucoma: associata alle cure tradizionali, ovvero
i farmaci ipotensivi e la chirurgia, protegge il nervo ottico e
rallenta il progredire del danno visivo, aumentando così la
qualità della vita dei pazienti. L'ultimo importante trial
multicentrico, in doppio cieco, è stato condotto da tre
università italiane (San Paolo di Milano, Università di Genova e
Tor Vergata di Roma), dimostrando l'effetto positivo della
citicolina in collirio nel rallentare progressione del danno e
nel proteggere la morfologia del nervo ottico. Le evidenze in
materia sono state confermate da una revisione della New York
University, pubblicata a settembre 2019 sulla rivista Progress
in Retinal and Eye Research, dedicata al sistema colinergico e
alla citicolina per il trattamento del glaucoma. Mentre è stato
avviato da poco uno studio, anche in questo caso con l'Italia
nel ruolo di capofila, che coinvolgerà 220 Paesi per valutare
l'impatto della citicolina in soluzione orale nel miglioramento
della qualità della vita.
"I segni caratteristici del glaucoma - ricorda Stefano
Miglior, direttore della Clinica oculistica del Policlinico di
Monza e consigliere Soi - nelle sue diverse forme, possono
essere individuati durante la normale visita oculistica e poi
documentati con esami di approfondimento". Per questo è
importante che i controlli dal 'medico degli occhi' siano
costanti.
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