Continua a calare il numero delle
strutture di ricovero in Italia. Tra il 2014 e 2017, per effetto
degli interventi di razionalizzazione delle reti ospedaliere con
riconversioni e accorpamenti, il numero delle strutture
pubbliche è sceso del 2,0%, mentre delle private accreditate si
è ridotto dell'1,7%. E' uno dei dati che emerge dall'Annuario
statistico del Servizio sanitario nazionale (Ssn), pubblicato
sul sito del ministero della Salute.
Nel Ssn operano 1.000 strutture che danno assistenza
ospedaliera, 8.867 assistenza specialistica ambulatoriale, 7.372
assistenza territoriale residenziale, 3.086 assistenza
territoriale semiresidenziale, 5.586 l'altra assistenza
territoriale e 1.122 assistenza riabilitativa. Tra il 2014 e
2017 c'è stato, per l'assistenza specialistica ambulatoriale, un
calo consistente degli ambulatori e laboratori pubblici (1,7%)
ed uno più lieve per le strutture private accreditate (0,2%).
Per l'assistenza territoriale residenziale si è avuto un calo
del 3,6% nel pubblico, e un aumento del 2,9% nel privato
accreditato.
A livello territoriale ogni medico di medicina generale ha un
carico potenziale di 1.211 adulti residenti, e di 989 bambini
ogni pediatra di base, con un'ampia variabilità territoriale (da
862 bambini per pediatra in Sicilia a 1.236 a Bolzano). Tutte le
Regioni hanno comunque carenza di pediatri in convenzione con il
Ssn. A domicilio invece è stato assistito otre un milione di
pazienti, di cui l'83,7% over 65enni e l'8,8% malati terminali.
Particolare interesse ha rivestito in questi ultimi anni l'area
dell'emergenza: il 55,0% degli ospedali pubblici ha un
dipartimento di emergenza e oltre la metà (65,4%) un centro di
rianimazione. Il pronto soccorso è presente nel 79,9% degli
ospedali e quello pediatrico nel 17,4% degli ospedali.
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