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Tumori, 30% italiani cerca online notizie sulla dieta ma è Sos fake news

Oncologi, preoccupante la disinformazione sul cancro

Redazione ANSA ROMA

Un italiano su 3 cerca online notizie corrette sulla dieta in relazione al cancro. L'alimentazione, intesa come strumento di prevenzione e 'cura' dei tumori, è l'argomento più cliccato. Seguono le terapie alternative e cause e rimedi alle neoplasie. Ma sulla rete è allarmante il dilagare di fake news relative ai tumori. A scattare questa fotografia sul complesso rapporto tra informazione, internet e cancro sono la Fondazione AIOM e l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). In occasione del suo XX Congresso nazionale, la società scientifica presenta infatti i primi dati relativi al portale anti-fake news www.tumoremaeveroche.it.
    Più del "50% degli internauti italiani sostiene di essere confuso a causa delle troppe informazioni di salute che è possibile trovare sul web - afferma Fabrizio Nicolis, presidente Fondazione AIOM -. E' estremamente preoccupante l'attuale disinformazione sul cancro. In Rete si legge di tutto: presunte cure miracolose come quella Di Bella, consigli errati di prevenzione o addirittura teorie complottistiche circa l'origine delle principali neoplasie. Vogliamo fornire una guida online costantemente aggiornata". Dopo 3 mesi di ricerca, rileva inoltre Massimo Di Maio, direttore dell'Oncologia dell'Ospedale Mauriziano di Torino, "abbiamo scoperto un quadro allarmante.

Solo sull'alimentazione abbiamo individuato 400 bufale a cui vanno aggiunte le 175 sulle cure alternative e più di 160 sulle cause del cancro". Secondo gli ultimi studi, ben il 30% dei casi di cancro è riconducibile all'alimentazione: "E' particolarmente importante riuscire a fornire ai cittadini notizie attendibili su questo tema - sottolinea Stefania Gori, presidente nazionale AIOM -. Attraverso una dieta sana ed equilibrata possiamo ridurre del 16% il rischio di insorgenza dei tumori allo stomaco, endometrio, esofago, colon-retto, bocca, faringe e laringe. Molte delle domande che ci arrivano riguardano i 'supercibi'. Sul web sono riportante news su improbabili capacità anti tumorali di limone, caffè, zenzero, miele, olio di cannabis o di cocco o succo alla barbabietola. La ricerca ha però evidenziato in modo chiaro - avverte - che non esistono cibi in grado di proteggere in maniera assoluta. Tuttavia va ribadito quanto sia importante la dieta nella prevenzione oncologica". E le 'bufale' rappresentano una minaccia innanzitutto per i pazienti, come afferma Claudia Santangelo, presidente dell'Associazione di pazienti 'Vivere senza stomaco. Si può': "Fosfoetanolammina sintetica, acqua di Alessiani, urinoterapia e bicarbonato sono solo alcune delle 'cure' contro il cancro di cui certi ciarlatani tessono le lodi sulla Rete. Oggi in Italia, invece, sei malati su dieci riescono a sconfiggere i tumori grazie a terapie realmente efficaci e a diagnosi precoci". L'informazione, così come la prevenzione, conclude Santangelo, "sono due ulteriori armi che abbiamo a disposizione ed i media digitali se usati correttamente possono promuovere una corretta cultura su malattie in costante crescita in tutta Europa come quelle oncologiche".

Tumori: qualità di vita esclusa dal 47% degli studi clinici

  A rischio adesione terapie. Primo progetto su disturbi malati

La qualità di vita è esclusa dal 47% degli studi clinici. Lo dimostra una revisione di 446 sperimentazioni pubblicata su Annals of Oncology: un aspetto allarmante, rileva la presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Stefania Gori, poichè tali aspetti "se trascurati, compromettono l'adesione alle terapie". Per questo è partito il primo progetto per intercettare i piccoli disturbi nei pazienti, basato su un'intesa siglata fra oncologi, medici di famiglia e farmacisti, e presentato al Congresso nazionale Aiom in corso a Roma. La qualità di vita delle persone colpite da tumore è dunque ancora trascurata. I clinici affrontano raramente questo aspetto e pochi pazienti ne parlano con il medico. Non solo: nel 47% degli studi la qualità di vita è totalmente esclusa dai criteri per valutare l'efficacia di un trattamento come emerge appunto da una revisione sistematica che ha considerato 446 sperimentazioni su 11 riviste scientifiche internazionali tra il 2012 e il 2016. Spossatezza, nervosismo, difficoltà ad addormentarsi, lieve dissenteria, mancanza di appetito, gonfiore e secchezza vaginale sono piccoli fastidi molto frequenti fra i pazienti oncologici, in grado di peggiorare la qualità di vita. Per migliorare la consapevolezza su questo problema, Fondazione AIOM e AIOM hanno realizzato il progetto nazionale 'I nuovi bisogni del paziente oncologico e la sua qualità di vita'. "Nel 2018, sono quasi 3,4 milioni gli italiani che vivono dopo una diagnosi di tumore, pari al 6% dell'intera popolazione - spiega Gori -. È un vero e proprio 'esercito' di persone che presenta nuove esigenze a cui il sistema deve saper rispondere. Disturbi che, all'apparenza, possono sembrare banali non sono tali per chi li vive in prima persona. La loro sottovalutazione - conclude - può compromettere l'adesione ai trattamenti e l'efficacia delle cure". "Con questo progetto - sottolinea Fabrizio Nicolis, presidente di Fondazione Aiom - vogliamo consigliare un patto fra ospedale e territorio per mettere in rete i professionisti che seguono il paziente nell'intero percorso di cura e che possono 'intercettare' subito questi bisogni: oncologi, medici di famiglia e farmacisti". Secondo recenti sondaggi realizzati dall'Aiom nell'ambito del progetto, solo il 57% dei pazienti riferisce al medico i piccoli disturbi legati alla malattia o alle terapie, contro il 98% che affronta con l'oncologo gli effetti collaterali ritenuti rilevanti. Il 39% degli oncologi evidenzia inoltre la sottovalutazione da parte degli stessi clinici di questi disturbi, che per il 52% possono influenzare in senso negativo l'adesione ai trattamenti.

Tumori:in Italia -17% decessi in 15 anni, primato in Ue

Oncologi,ma più risorse Fondo farmaci. Bartolazzi, Ssn a rischio

In Italia si muore sempre meno di cancro: i decessi sono infatti diminuiti del 17,6% in 15 anni e questo rappresenta un primato in Europa. Un dato positivo al quale si affianca però un'urgenza: per mantenere questo trend è anche necessario aumentare le risorse destinate al Fondo per i farmaci innovativi oncologici, oggi pari a 500 milioni di euro. La richiesta arriva dai circa 3mila oncologi riuniti a Roma per il xx Congresso nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). In Italia, dunque, le morti per cancro diminuiscono in misura maggiore rispetto al resto d'Europa. Il nostro Paese si trova al primo posto in questa classifica: in 15 anni (2001-2016) il calo dei decessi è stato pari al 17,6%, in Francia e Spagna al 16%, nel Regno Unito al 13% e in Germania al 12,3%. Un risultato molto importante, se si considera che l'impatto dei farmaci oncologici sulla spesa farmaceutica totale rimane inferiore a quello degli altri Paesi: rappresenta infatti il 13% contro il 17,3% del Regno Unito e il 17% della Germania. Fino a quest'anno, ha spiegato la presidente Aiom Stefania Gori, "il Fondo, istituito nel 2016 e pari a 500 milioni di euro, è stato sufficiente per coprire i livelli di spesa. Quest'anno non sarà così. Le stime indicano che, nel 2018, le uscite per queste terapie sforeranno la capienza massima del Fondo, raggiungendo una cifra compresa tra 590 e 610 milioni di euro, con un eccesso tra 90 e 110 milioni rispetto al tetto stabilito. Chiediamo quindi alle Istituzioni di riconfermare il Fondo anche nel prossimo triennio e di implementarne l'ammontare". Una richiesta alla quale ha risposto il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi che, intervenendo dinanzi alla platea di oncologi, ha annunciato che il Fondo è stato rifinanziato per il 2019 con 500 milioni di euro nell'ambito della manovra finanziaria. Difficile, però, pensare oggi ad un ulteriore aumento delle risorse, se non attraverso una razionalizzazione di quelle esistenti o agendo su altri settori e meccanismi di risparmio. Dal sottosegretario è infatti giunto un allerta circa il rischio serio che venga a mancare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale proprio, in primis, per l'avvento dei nuovi farmaci i cui costi sono molto elevati. Per questo, ha avvertito, "bisogna pensare a strategie per ottimizzare l'uso di tali farmaci investendo sulla ricerca di fattori predittivi che possano individuare i pazienti che possono rispondere positivamente ai nuovi farmaci, ottimizzandone così l'uso". Con questi costi, ha detto, "siamo ben al di sopra delle nostre possibilità di poter garantire i farmaci innovativi a tutti i pazienti". Da qui due richieste dal sottosegretario alla Salute: "Le aziende devono diminuire i prezzi dei farmaci e gli oncologi devono selezionare al meglio i pazienti da trattare, sulla base della risposta predittiva ai farmaci". La sostenibilità dei costi per il Ssn resta, dunque, il grande problema. Ma rimane la necessità, ha concluso Bartolazzi, di "ricordare a tutti e alle istituzioni che la Ricerca non è comunque un capitolo di spesa, ma è sempre un investimento intelligente per il futuro".

 

- MELANOMA E QUALITA' DI VITA DEL PAZIENTE

  SU FACEBOOK LA 'SESSIONE' SPECIALE DEL CONGRESSO

Per la prima volta medici, pazienti e caregivers si sono confrontati in diretta on line, dal congresso nazionale Aiom, attraverso la pagina Facebook ufficiale di AIOM e di Fondazione AIOM sul tema legato a 'melanoma e qualità di vita del paziente'. In totale hanno partecipano all’evento oltre 5.000 persone. In particolare, i malati e loro familiari hanno avuto la possibilità di interagire e porre domande direttamente agli specialisti. Le principali richieste avanzate sono state: come migliorare la qualità di vita, quali sono le principali norme da seguire per prevenire la neoplasia, i vantaggi determinati dai nuovi farmaci e dalle terapie innovative. L’evento è iniziato con l’intervento di Stefania Gori. “Siamo orgogliosi di essere riusciti a coinvolgere, in occasione del nostro più importante appuntamento annuale, così tante persone - ha affermato la Presidente AIOM -. E’ un’iniziativa sociale e d’informazione medico-scientifica a cui teniamo molto. Il melanoma è, infatti, un tumore della pelle pericoloso la cui incidenza è in crescita nel nostro Paese”. Durante la diretta Facebook sono state illustrate le ultime scoperte medico-scientifiche.

Diversi dei quesiti degli utenti sono stati incentrati sull’importanza di una corretta dieta come strumento di prevenzione di questa forma di tumore. Molti agenti anti-ossidanti, utili nella riduzione dell’incidenza, sono derivati alimentari, hanno spiegato gli esperti. In particolare risultano efficaci i licopeni, che si trovano principalmente nei pomodori e i sulforafani. Per questo gli oncologi raccomandano di seguire una dieta sana e ricca di frutta e verdura come quella mediterranea. La prevenzione è il primo passo verso la sconfitta dei tumori. Questo vale anche per il melanoma che è patologia oncologica strettamente correlata all’esposizione al sole. Servono per questo, cpncliudono gli esperti, "campagne specifiche per informare i cittadini. Devono inoltre essere condotte durante tutto l’anno e non possono essere circoscritte solo ai mesi estivi".  

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