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La cura della bocca aiuta il controllo del diabete, studio clinico lo conferma

Lotta a parodontite potrebbe ridurre anche le complicanze

Redazione ANSA ROMA

Curare la salute della bocca aiuta a tenere sotto controllo il diabete, con effetti comparabili a quelli dei farmaci prescritti per la malattia metabolica, e potrebbe anche ridurre il rischio di complicanze vascolari e renali per questi pazienti.

    Lo rivela uno studio condotto dall'italiano Francesco D'Aiuto, direttore dell'Unità di Parodontologia della University College di Londra - Eastman Dental Institute, e pubblicato sulla rivista The Lancet Diabetes and Endocrinology.
    "Si tratta - ha spiegato all'ANSA D'Aiuto, che è anche membro della Società Italiana di Parodontoloiga e Implantologia - dell'unico studio clinico che dimostra effetti benefici del trattamento della parodontite sul controllo metabolico in pazienti con diabete dell'adulto dodici mesi dopo la terapia (finora studi analoghi avevano riscontrato gli effetti nel breve periodo e non a lungo termine)".
    È ormai chiaro, spiega l'esperto, il rapporto stretto e reciproco tra diabete e parodontite, la malattia delle gengive.
    Una malattia aggrava l'altra, non a caso un soggetto su due con diabete di tipo 2 ha problemi gengivali e, viceversa, chi ha la parodontite ha un maggior rischio di diabete e anche di non riuscire a gestire bene la malattia (scarso controllo glicemico). L'idea è che l'infiammazione nel cavo orale produca anche un'infiammazione generalizzata a tutto il corpo (sistemica) con effetti deleteri sul metabolismo glicemico, aumentando il rischio di diabete e delle sue complicanze.
    Finora si pensava che l'effetto della terapia parodontale sul controllo glicemico svanisse entro pochi mesi dalla terapia stessa, precisa D'Aiuto. In questo lavoro si è visto che gli effetti delle cure gengivali sul controllo del diabete persistono per almeno 12 mesi.
    Gli esperti sono partiti da 1700 pazienti con diabete di tipo 2 e di questi 264 sono stati arruolati nello studio clinico.
    Sono stati divisi in due gruppi, uno ha ricevuto una pulizia dei denti superficiale sopragengivale (gruppo di controllo).
    Nell'altro gruppo, invece, è stato effettuato un trattamento della parodontite con pulizia dei denti sottogengivale in anestesia locale, e a 2 mesi dall'inizio della terapia è stata ripetuta la pulizia e se necessario effettuata la terapia chirurgica, che consiste in pulizie profonde con rimozione del tessuto infiammato e ridefinendo i tessuti ossei. È emerso che il gruppo di intervento ha migliorato il controllo del diabete con una riduzione dell''emoglobina glicata' (il test di routine per valutare il controllo della glicemia a lungo termine) pari a quella che si può ottenere aggiungendo un secondo farmaco alla terapia in uso dal paziente. È emerso pure che i pazienti curati per la parodontite presentavano anche ridotti marcatori infiammatori.
    E non è tutto, nella popolazione di pazienti studiata, afferma, "già a sei mesi dai trattamenti parodontali abbiamo trovato un miglioramento della funzionalità vascolare e della funzione renale". "Curare la parodontite quindi potrebbe ritardare o prevenire le complicanze del diabete - conclude D'Aiuto - e faremo uno studio a lungo termine con un gran numero di pazienti proprio per verificare questa ipotesi".
   

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