(ANSA) - NAPOLI, 21 MAG - "Dove sono le istituzioni,
l'Unicef, il garante per i minori, il garante per la privacy, le
tante associazioni nate per tutelare i diritti dei bambini con
la Carta di Treviso". Se lo domanda l'avvocato Angelo Pisani che
oggi ha presentato presso il Tribunale di Napoli un ricorso
cautelare urgente per il blocco del film su Fortuna Loffredo, la
bimba di 6 anni uccisa il 24 giugno 2014 da Raimondo Caputo che
l'ha scaraventata dal terrazzo dell'ottavo piano del Parco Iacp
di Caivano, in provincia di Napoli, dopo un tentativo di abuso
sessuale al quale la piccola si era ribellata. Analogo ricorso è
stato presentato anche dalla mamma di Fortuna presso il
Tribunale di Napoli Nord.
"Sembra che tutti girino la testa - sottolinea Pisani - forse
perchè Fortuna non era una bimba di Posillipo o di una fiorente
città del nord".
L'avvocato Pisani lancia un allarme: "Il padre di Fortuna,
Pietro Loffredo, è particolarmente colpito dalla vicenda, mostra
evidenti segni di malessere che stanno suscitando in chi lo
conosce grande preoccupazione".
"Non è giusto - aggiunge Pisani - che i genitori e i
fratellini di Fortuna debbano rivivere la tragedia attraverso
gli schermi cinematografici. Ciò che più indigna - conclude
l'avvocato - è sentire i responsabili del film negare le
evidenti similitudini tra la pellicola, che porta anche il nome
della sfortunata bimba di Caivano, e la tragedia vissuta da
Fortuna. Similitudini, peraltro, sottolineate anche dalla
critica". (ANSA).