Necessario in pandemia ed ecologico, ma non utile al processo creativo, alle relazioni e all'innovazione. Lo smart working è ormai entrato nelle nostre vite, ci accompagnerà per i prossimi mesi e forse diventerà, nel post-Covid, una modalità di lavoro permanenente per molti dipendenti. Ma a metterne in luce i limiti sono gli esperti intervenuti alla presentazione dello Janssen Leadership Lab, programma di formazione lanciato da Janssen Italia, in collaborazione con l'Università Bocconi e il Politecnico di Milano.
"Lo smart working - ha osservato Giuseppe Soda, dean della Bocconi School of Management - va utilizzato nel momento in cui è necessario ma non bisogna dimenticarne i limiti. Da punto di vista della produttività non cambia molto, ma dal punto di vista del nutrire l'innovazione e alimentare la creatività, ne pagheremo senz'altro il prezzo. Un'integrazione fra lavoro da remoto e in presenza è fondamentale, perché di fatto nell'home working di 'smart' spesso c'è poco e abbiamo bisogno anche del confronto di persona".
Il lavoro a distanza, conferma Federico Frattini, dean del MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, "ha un impatto potenzialmente negativo sui processi creativi, e i risultati si vedono nel medio e lungo periodo, non subito". Quello che attraverso il web è difficile recuperare, oltre all'empatia con il team è, infatti, "il valore aggiunto dei tempi 'liberi da un task', quasi impossibili da programmare via Internet. Si tratta di quegli slot temporali apparentemente non finalizzati a nulla, ma da cui spesso nascono le idee che hanno una marcia in più".
Tanto Janssen che tutta Johnson & Johnson, ha osservato Massimo Scaccabarozzi, amministratore delegato di Janssen Italia, "non saranno mai delle 'remote working companies', perché crediamo nel valore delle relazioni e delle idee che nascono dall'incontro tra persone spesso diverse, per formazione, età, esperienze professionali. Non appena si potrà tornare in sicurezza in ufficio lo faremo, senz'altro arricchiti da una aumentata familiarità nell'uso degli strumenti digitali, che sarà sempre più importante anche in futuro".
In collaborazione con:
Janssen Italia