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Hiv: in Italia 100 mila in cura ma ancora 15 mila casi sommersi

Antinori, 'negli ultimi anni rivoluzionate le terapie'

ROMA ANSAcom

"In Italia ci sono circa 130.000 persone con Hiv e di queste più di 100.000 sono in trattamento, ma abbiamo ancora un'elevata quota di quello che viene definito sommerso, ovvero circa 15.000 persone che hanno l'infezione e non sanno di averla". Si stima che almeno un terzo di questi oggi siano già in una fase di progressione quindi, "è urgente farle accedere al test, per poterle trattare ed evitare che possono trasmettere il virus". Così Andrea Antinori, direttore dell'Uoc Immunodeficienze virali dell'Istituto per le Malattie Infettive Spallanzani, di recente ospite all'Icar, la Conferenza italiana che riunisce ricercatori, clinici, pazienti e attivisti. Oggi, sottolinea l'esperto, "i pazienti in Italia hanno accesso ai migliori farmaci, che restituiscono uno stato di salute molto elevato, anche nell'arco di pochi mesi". Negli ultimi decenni, infatti, le terapie per l'Hiv hanno visto enormi passi avanti. "Fino a 15 anni fa avevamo farmaci che si davano in oltre 12 compresse al giorno, molti effetti collaterali, grandi problemi di aderenza al trattamento e efficacia non totalmente elevata. Oggi invece, abbiamo regimi che si possono somministrare con una singola compressa e abbattono molto più efficacemente la carica virale, tanto che nel 90-95% dei casi permettono di tenere sotto controllo la viremia". Però questo, precisa, "non ci deve far abbassare la guardia, perché l'infezione ancora molto insidiosa e diffusa a livello globale". "La prima vera rivoluzione nelle cure è stato il Single Tablet Regimen: siamo stati i primi a sviluppare l'innovazione terapeutica che ha permesso di passare a 1 compressa al giorno, che permette maggior aderenza alla terapia e qualità della vita", sottolinea Valentino Confalone, general manager di Gilead Italia, azienda che ha da poco avuto la rimborsabilità per un nuovo regime di terapia a singola compressa (bictegravir). Accanto alla ricerca, aggiunge, "nella lotta all'HIv, bisogna muoversi anche su altri tre fronti: promuovere la sensibilità sul tema; stimolare le Istituzioni a non abbassare la guardia e far arrivare le innovazioni a tutti coloro che ne hanno bisogno".

In collaborazione con:
Gilead

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