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Aumento del colesterolo 'cattivo' è causa di infarti e ictus

Nuova classe di farmaci ne permette il controllo fino al 50%

Roma ANSAcom

L'eccesso di colesterolo Ldl, o cosiddetto 'cattivo', è la causa principale di infarti e ictus, ma si può e si deve tenere sotto controllo con stili di vita adeguati e terapie giuste. A puntare l'attenzione su questo problema di salute che riguarda milioni di italiani è la campagna di sensibilizzazione rivolta alle persone già colpite da infarto e ictus, promossa da Fondazione Italiana per il Cuore in collaborazione con Amgen, dal titolo "Il cuore conta su di te - Fai la mossa giusta".
In Italia, i costi sanitari diretti per le patologie cardiovascolari ammontano a circa 16 miliardi l'anno. Numeri che fanno capire quanto diffuso sia il problema. "In particolare - raccomanda Furio Colivicchi, presidente eletto dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e direttore del Reparto di Cardiologia dell'Ospedale San Filippo Neri di Roma - bisogna porre l'accento sul controllo del colesterolo Ldl, che non è da considerare un fattore di rischio, ma la causa stessa della malattia, perché è responsabile del meccanismo che porta all'ostruzione delle arterie e quindi all'infarto. Il controllo dei livelli di colesterolo Ldl nel sangue è quindi centrale nella cura".

Mantenerne i valori entro limiti di sicurezza è uno dei primi obiettivi della prevenzione secondaria, cioè rivolta a soggetti che hanno già avuto un infarto, un ictus o un'altra problematica ischemica. Ma non è semplice. Il principale problema da affrontare nella terapia, infatti, è proprio la bassa aderenza alla stessa da parte dei pazienti, e può dipendere da diversi motivi: c'è chi dimentica la regolare assunzione di farmaci ma c'è anche chi non lo fa volontariamente perché ne teme effetti secondari.
"Per i pazienti ad alto rischio, però - osserva Pasquale Perrone Filardi, ordinario di Cardiologia alla Federico II di Napoli e presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia (Sic) - non seguire una cura contro l'ipercolesterolemia è sempre una mossa sbagliata. Tanto più che oggi abbiamo opportunità terapeutiche potenziate da nuove classi di farmaci, tra le quali spiccano gli inibitori della PCSK9, che hanno dimostrato di avere un'ottima efficacia nel ridurre i livelli di colesterolo Ldl, arrivando anche oltre il 50%. E inoltre hanno un eccellente profilo di tollerabilità e sicurezza".

In collaborazione con:
AMGEN

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