Dai robot che assistono gli anziani ai dispositivi indossabili in grado di prevedere se un paziente diabetico sta per andare in ipoglicemia, il futuro dell'assistenza sanitaria sarà sempre più legato alle macchine, ma al momento le applicazioni sono ancora sperimentali. E' quanto è emerso da diverse sessioni dedicate al tema dal Congresso Internazionale dell'Ingegneria Clinica Icehtmc, il principale evento mondiale dedicato alle tecnologie per la salute che si tiene a Roma.
"Dalle app medicali agli strumenti di laboratorio ai dispositivi medici abbiamo già una marea di dati, che saranno utilissimi a decidere quale sarà la cura personalizzata per il paziente - spiega Maurizio Rizzetto, referente del gruppo di lavoro Ict dell'Associazione Italiana di Ingegneria Clinica (Aiic) -. Preoccupa la qualità dei dati, perchè se il 'numero' di partenza non è buono può portare a risultati negativi per il paziente.Inoltre ci sono dei regolamenti da rispettare, basi pensare che un software che viene utilizzato sul paziente è considerato un dispositivo medico, e deve essere progettato in modo sicuro. Il futuro va sicuramente in questa direzione, ma per ora tutte le applicazioni sono sperimentali, e vanno validate prima di un impiego su larga scala". Nel mondo, hanno spiegato gli esperti durante le sessioni, ci sono già 50 milioni di dispositivi connessi al web, che possono essere sfruttati per le applicazioni mediche. "Il potenziale è enorme, ma ci sono ancora problemi da superare, come quelli legati alla privacy o alla scarsa uniformità dei formati - sottolinea Ernesto Iadanza, chairman della International Federation of Medical and Biological Engineering -. Una delle applicazioni più interessanti è nel campo dell'Health Tecnology Assessment (Hta): tutti i dati provenienti dai dispositivi medici sono elaborati attraverso l'intelligenza artificiale per verificarne l'efficacia, la sicurezza o il gradimento del paziente".
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AIIC