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Coronavirus:in Lombardia +13% casi rispetto a lockdown

Coronavirus:in Lombardia +13% casi rispetto a lockdown

Studio,nelle altre regioni no grandi differenze con riapertura

ROMA, 22 giugno 2020, 16:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con la riapertura delle attività a maggio, a parte la Lombardia, dove l'epidemia sta calando meno velocemente rispetto al lockdown e c'è stato un incremento della trasmissione del contagio del 13%, nel resto delle regioni non si è avuto un aumento dei casi. E' quanto emerge da uno studio dell'università Ca' Foscari di Venezia, in via di revisione e pubblicazione, e in parte anticipato durante la giornata di studio online 'Modellistica e Covid', organizzata dall'università di Trento. "Il confronto dei dati ci mostra che solo in Lombardia c'è stato un aumento dei contagi rispetto a quanto atteso durante il lockdown, mentre nelle altre regioni non ci sono state differenze significative o ci sono stati dei cali", spiega all'ANSA Enrico Bertuzzo, coordinatore dello studio. In particolare in "Veneto ed Emilia Romagna c'è stata una diminuzione rispetto a quanto previsto durante il lockdown, mentre nelle altre regioni la trasmissione è rimasta simile", continua. Sul perchè, diverse le ipotesi fatte. Secondo Bertuzzo potrebbe dipendere "dalla stagionalità e dall'impatto del caldo sul virus, anche se non è così sicuro, visto che in questo momento in Messico e Brasile, dove non fa freddo, i contagi sono in crescita". Oppure potrebbe essere collegato alla maggiore capacità di contenimento dei contagi da parte delle Regioni, "perchè adesso ci sono pochi casi. Ciò può spiegare perchè non c'è stato un rimbalzo dei casi con la riapertura delle attività". Per quanto riguarda la Lombardia, "l'epidemia sta calando meno velocemente di quanto faceva durante il lockdown, rispetto a cui si registra un aumento dei contagi del 13%, probabilmente per l'incremento dei contatti con la riapertura.
    In questa regione - prosegue - essendoci il maggior numero di casi, l'isolamento è più difficile e la circolazione del virus è più sostenuta". I dati sembrano proseguire, aggiunge Lorenzo Mari del Politecnico di Milano, uno dei ricercatori, "con la discesa e non ci sono state esplosioni generalizzate dopo la riapertura generalizzata delle attività".
   

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