Allattare al seno il proprio bimbo,
quando lo si può fare, aiuta a proteggerlo dall'obesità. Lo
evidenzia uno studio condotto dall'Istituto Nazionale della
Sanità in Portogallo e promosso dall'Organizzazione Mondiale
della Sanità, presentato all'European Congress on Obesity a
Glasgow. La ricerca fa parte della Who Childhood Obesity
Surveillance Initiative, guidata dal dottor João Breda, capo
dell'ufficio europeo per la prevenzione e il controllo delle
malattie non trasmissibili dell'Oms. Per quanto riguarda
l'allattamento al seno, l'analisi, che ha compreso 16 paesi tra
i quali l'Italia e 29.245 bambini, ha trovato un effetto
protettivo: rispetto ai bambini allattati al seno per 6 mesi,
quelli che non erano mai stati avevano il 22% in più di
probabilità di essere obesi; mentre quelli allattati però per
meno di un semestre avevano il 12% in più di probabilità di
essere in sovrappeso.
Risultati simili sono emersi anche per quanto riguarda
l'allattamento al seno esclusivo, sulla base di dati provenienti
da 8 paesi (15.371 bambini). L'analisi ha rivelato anche un
rischio maggiore del 50% di obesità infantile in caso di parto
prematuro. Il basso peso alla nascita è risultato essere un
fattore in qualche modo 'protettivo', riducendo il rischio di
sovrappeso del 35%, mentre al contrario si è riscontrato che un
peso importante aumentava il rischio del 9%. Gli studiosi
rilevano che nonostante continue prove derivati dalla ricerca
scientifica che mostrano i benefici dell'allattamento al seno,
quello esclusivo in Europa rimane al di sotto della
raccomandazione globale. Se infatti in quasi tutti i paesi oltre
il 77% dei bambini veniva allattato al seno, c'erano però delle
eccezioni: in Irlanda, Francia e Malta, il 46%, il 38% e il 35%
dei bambini, rispettivamente, non lo erano mai stati. Solo 4
paesi su 12, poi, avevano una prevalenza del 25% o più di
allattamento al seno esclusivo (per 6 mesi o più), tra cui
Georgia (35%) e Kazakistan (51%).
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