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Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto

Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto

Intervento a Ferrara, è il primo in Italia

17 novembre 2017, 22:07

Redazione ANSA

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Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Operato al cervello per un tumore mentre suona il clarinetto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Intervento chirurgico per tumore cerebrale, il primo così concepito in Italia, all'ospedale S.Anna di Ferrara. Il paziente (in settembre, si è appreso oggi) è stato operato da sveglio mentre suonava il clarinetto, in condizione vigile e collaborativa. Il reparto coinvolto è la Neurochirurgia diretta da Michele Alessandro Cavallo, già punto di riferimento nazionale per interventi in awake surgery (svegli).

In caso di tumori cerebrali l'obiettivo neurochirurgico è duplice: asportare quanta più massa possibile e minimizzare i potenziali danni alle funzioni cerebrali provocati dalla chirurgia. Esistono strumenti per monitorare le funzioni motorie, ma non le sensitive, e l'intervento avrebbe potuto essere eseguito in awake surgery con monitoraggio intraoperatorio della funzione motoria grazie alla registrazione dei 'segnali elettrici' da parte dei neurofisiologi. Il fatto che il paziente sia un musicista professionista ha costituito la base per tentare di presidiare, con esiti positivi, anche il sensitivo.

Il paziente, proveniente da un'altra regione, la scorsa estate ha avuto un'improvvisa crisi epilettica. Le indagini hanno confermato che la causa risiedeva in un tumore localizzato nell'area cerebrale sensitiva di destra, la stessa da cui deriva la percezione della sensibilità a mano e braccio di sinistra. Il paziente suona il clarinetto, strumento che richiede movimenti veloci, precisi e pressoché automatici delle dita (l'azione di un musicista è sempre determinata e modulata dalla percezione tattile delle componenti dello strumento, come ad esempio le corde per la chitarra, i tasti per il pianoforte, fori e chiavi per il clarinetto).

Così, per la prima volta in Italia, su proposta del neurochirurgo Pasquale De Bonis e del direttore della Neurochirurgia, Michele Alessandro Cavallo, si è deciso di intervenire asportando la neoplasia mentre il paziente - la cui disponibilità è stata fondamentale - suonava il clarinetto. Stimolando nella fase operatoria specifiche zone cerebrali, sono stati evocati disturbi sensitivi complessi.

Lo stesso paziente ha potuto riferire di non riuscire a gestire bene le dita della mano sinistra per un'alterazione transitoria della sensibilità. Fatto riscontrabile con errori nell'esecuzione dei brani. Questo ha consentito ai professionisti di procedere con "mappa e confini" evitando anche il minimo rischio di danni invalidanti. L'intervento è durato quattro ore, metà delle quali con paziente sveglio. La risonanza magnetica post-operatoria ha mostrato l'ottimale asportazione della neoplasia. Il paziente, dimesso dopo pochi giorni, ha di recente inviato ai medici del Reparto un video da cui si evince che esegue alla perfezione alcuni brani di musica classica. 

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