La dieta Mediterranea
'scioglie' il grasso accumulato nel fegato. Lo dimostra una
ricerca condotta da giovani ricercatori della Società italiana
di diabetologia Sid presso l'Università Federico II di Napoli,
presentata al Congresso dell'Associazione europea per lo studio
del diabete Easd.
Lo studio dimostra che ad essere vincente contro la steatosi
epatica (accumulo di grasso nel fegato) è una dieta
multifattoriale, ricca in carboidrati a basso indice glicemico
(cereali integrali e legumi), acidi grassi monoinsaturi (olio
d'oliva), acidi grassi omega 3 e omega 6 (presenti nel pesce e
nella frutta secca a guscio), vitamine e polifenoli (presenti in
frutta, verdura, tè, caffè). Questo approccio dietetico, tipico
della dieta Mediterranea, può portare ad una riduzione del 40%
del grasso accumulato nel fegato. Un risultato importante, visto
che per questa condizione non esiste ancora una terapia
farmacologica. La steatosi epatica è presente nel 70% circa dei
pazienti con diabete tipo 2, nei quali può associarsi a forme
più severe di danno epatico e ad un'aumentata prevalenza di
patologie cardiovascolari.
"Abbiamo effettuato sui pazienti un intervento nutrizionale
controllato - afferma Angela Albarosa Rivellese, membro della
SID e professore ordinario di Scienze Tecniche Dietetiche
Applicate presso l'Università Federico II - e si dimostra
chiaramente come sia possibile ridurre di ben il 40% l'accumulo
di grasso presente nel fegato di pazienti con diabete tipo 2 con
una strategia nutrizionale multifattoriale, che ricorda, per
molti aspetti, la vera dieta Mediterranea. Questo risultato è
estremamente importante dal punto di vista clinico sia per
l'elevata frequenza della steatosi epatica nel diabete sia
perché, almeno al momento conclude non esistono altre strategie
terapeutiche che abbiano dimostrato una tale efficacia".
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