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Durante le feste occhio alla sindrome del piatto vuoto

Durante le feste occhio alla sindrome del piatto vuoto

'Pesa' l'ultimo dolce sul vassoio afferrato furtivamente

ROMA, 06 dicembre 2018, 12:24

Redazione ANSA

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Le persone scelgono spesso di credere che l 'ultimo biscotto non fa poi così male - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le persone scelgono spesso di credere che l 'ultimo biscotto non fa poi così male - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le persone scelgono spesso di credere che l 'ultimo biscotto non fa poi così male - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Occhio, durante le tante cene nel periodo natalizio, alla cosiddetta 'sindrome del piatto vuoto'. Quella voglia irrefrenabile di mangiare l'ultimo dolcino rimasto sul vassoio, l'ultimo pezzo di torta al cioccolato o di pizza, anche se si è pieni. Sono proprio questi bocconi finali, spesso 'furtivi', a contribuire significativamente all'aumento di peso.
    Uno studio guidato dalla Hofstra University, che sarà pubblicato sul numero di febbraio 2019 della rivista Appetite ma di cui è stata data anticipazione, ha esaminato il fenomeno del piatto vuoto. In una serie di quattro esperimenti gli studiosi, guidati da Veronika Ilyuk, hanno più volte rilevato che una singola porzione di cibo lasciata sul piatto esercitava un desiderio molto più forte di finire tutto rispetto a più cibi, che si trattasse di cioccolato, biscotti o pizza. Il team di ricerca ha inoltre scoperto che le persone scelgono spesso di credere che l'ultimo biscotto non fa poi così male. Parte della sindrome "clean-the-plate" è infatti dirsi la 'bugia' che un altro morso non è così calorico come in realtà è. I cibi più appetibili sono quelli ricchi di grassi, zuccheri o sale. Per questo secondo quanto spiega al sito Healthday Lona Sandon, dello University of Texas Southwestern Medical Center, "una strategia è mangiare cibi con meno grassi, zuccheri aggiunti e sale. Raramente si sente dire qualcuno che ha voglia di mangiare una porzione extra di broccoli ma è pieno. Lo farà con la torta al cioccolato".
    Mentre il suggerimento di Connie Diekman, della Washington University a Saint Louis, è mangiare piano. "Ci vuole tempo - evidenzia - per sentirsi sazi e chi mangia veloce perde questa sensazione".
    L'ulteriore strategia "è di iniziare con porzioni più piccole".
    Ma la cosa migliore secondo gli esperti è prendersi un momento per riflettere sui propri pensieri, proprio quando si è tentati dall'ultimo dolcino sulla guantiera.
   

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