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La Nissan venderà suoi asset russi allo Stato

La Nissan venderà suoi asset russi allo Stato

11 ottobre 2022, 10:46

Redazione ANSA

ANSACheck

Nissan - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nissan - RIPRODUZIONE RISERVATA

La casa automobilistica giapponese Nissan venderà i suoi asset russi allo Stato russo: lo riportano le agenzie di stampa internazionali. La decisione della Nissan segue una lunga lista di aziende che ha deciso di uscire dal mercato russo dall'inizio del conflitto in Ucraina. La casa giapponese ha specificato che venderà le proprie attività in Russia ad un istituto di ricerca statale, e registrerà una perdita una tantum di circa 100 miliardi di yen, l'equivalente di 705 milioni di euro. L'operazione, tuttavia, non influenzerà le proprie stime sugli utili per l'intero anno fiscale. Dopo aver sospeso la produzione nella fabbrica di San Pietroburgo in marzo, Nissan aveva recentemente esteso di tre mesi lo stop a causa delle difficoltà nell'approvvigionamento degli accessori. La scelta del costruttore nipponico segue quella delle case concorrenti, tra cui Toyota a fine settembre, a causa dei problemi sulla logistica; e per analoghe ragioni anche la Mazda e Mitsubishi Motors sono in trattative con i partner locali per terminare le operazioni. L'impianto di San Pietroburgo nel 2021 ha prodotto circa 45.000 vetture, prevalentemente modelli Suv. Agli ex impiegati Nissan verrà garantito almeno un anno di occupazione dal nuovo datore di lavoro che fa capo allo stato russo.

La decisione della Nissan segue unalunga lista di aziende che ha deciso di uscire dal mercato russo dall'inizio del conflitto in Ucraina. La casa giapponese ha specificato che venderà le proprie attività in Russia ad un istituto di ricerca statale, e registrerà una perdita una tantum di circa 100 miliardi di yen, l'equivalente di 705 milioni di euro. L'operazione, tuttavia, non influenzerà le proprie stime sugli utili per l'intero anno fiscale. Dopo aver sospeso la produzione nella fabbrica di San Pietroburgo in marzo, Nissan aveva recentemente esteso di tre mesi lo stop a causa delle difficoltà nell'approvvigionamento degli accessori. La scelta del costruttore nipponico segue quella delle case concorrenti, tra cui Toyota a fine settembre, a causa dei problemi sulla logistica; e per analoghe ragioni anche la Mazda e Mitsubishi Motors sono in trattative con i partner locali per terminare le operazioni. L'impianto di San Pietroburgo nel 2021 ha prodotto circa 45.000 vetture, prevalentemente modelli Suv. Agli ex impiegati Nissan verrà garantito almeno un anno di occupazione dal nuovo datore di lavoro che fa capo allo stato russo. 

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