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Guida elettrica, un vademecum per il perfetto e-driver

Il manuale è quello realizzato dall'associazione MOTUS-E

Redazione ANSA MILANO

E' una vera e propria guida a chi aspira a diventare a breve un e-driver, quella realizzata da MOTUS-E. L'associazione composta da operatori industriali, rappresentanti della filiera automotive, del mondo accademico e dei movimenti di opinione, ha stilato una sorta di vademecum con alcune delle principali linee guida che dovrebbero orientare il cammino di chi sta pensando di passare all'elettrico o già l'ha fatto. Si va dalle normative sulla detrazione fiscale fino alla ricarica pubblica e privata dei veicoli, passando per tutta una serie di normative non sempre semplicissime da trovare spiegare in modo semplice. Per esempio, sul fronte dei punti di ricarica ad uso privato, la guida ricorda che la Legge di Bilancio 2019 ha introdotto una detrazione fiscale del 50 per cento delle spese sostenute, inclusi i costi per la richiesta di potenza addizionale fino ad un massimo di 7 kW, per chi installa fino al 31 dicembre 2021 infrastrutture di ricarica elettriche, anche nei condomìni dove l'acquisto e installazione dell'infrastruttura, spiega la guida, possono essere deliberati a maggioranza. La spesa ripartita in base ai millesimi di proprietà salvo diversa convenzione, mentre quella riguardante la ricarica va ripartita in base al consumo registrato dall'accorgimento tecnico consigliato dall'installatore. Dal 2016, inoltre, vige anche l'obbligo di installare colonnine di ricarica elettrica negli edifici di nuova costruzione. Il conseguimento del titolo abilitativo è infatti vincolato alla predisposizione di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici.

L'obbligo riguarda gli edifici di nuova costruzione ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati e relativi interventi di ristrutturazione, nonché gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative e i relativi interventi di ristrutturazione.

Utile anche sapere che, secondo i dati raccolti da MOTUS-E, le infrastrutture pubbliche per la ricarica per veicoli elettrici in Italia sono in crescita. Stando alle ultime elaborazioni, relative a maggio 2020, sul suolo nazionale sono presenti 14.302 punti di ricarica in 7.462 stazioni accessibili al pubblico. La ripartizione media è del 73 per cento per le infrastrutture pubbliche e del 27 per cento su suolo privato a uso pubblico (supermercati o centri commerciali). E come localizzare i punti dove ricaricare la propria auto? molti sistemi di navigazione oggi consentono la localizzazione dei punti di ricarica pubblici e, i più avanzati, calcolano i percorsi indicando anche le necessità di fermarsi per la ricarica. Anche le app degli operatori di ricarica hanno la localizzazione delle proprie infrastrutture o delle infrastrutture compatibili, per consentire la prenotazione e il pagamento delle ricariche. Sul mercato, inoltre, esistono app dedicate alla geolocalizzaione delle infrastrutture pubbliche (o ad uso pubblico) che aiutano l'e-driver nella fondamentale pianificazione dei propri viaggi.

Tra le app più diffuse ci sono Chargemap, Nextcharge, OpenCharge e Plugshare.

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