La giusta temperatura in ogni condizione e anche a 400 km/h. La sfida è quella che si sono posti in Bugatti, dove il coordinatore tecnico generale per i sistemi di climatizzazione è Julia Lemke, responsabile del fatto che tutto, sul fronte dei flussi d'aria, possa funzionare perfettamente anche nel contesto di alte prestazioni di Chiron Pur Sport, Divo e di tutti gli altri modelli Chiron. "Chiron, Divo e anche l'estremo Chiron Pur Sport - ha commentato Julia Lemke - sono semplici da usare. Anche i conducenti inesperti possono gestire una Bugatti fin dall'inizio e per noi è importante assicurarsi che la temperatura selezionata sia rapidamente stabilita ma senza correnti d'aria. I nostri veicoli viaggiano molto velocemente e affinché l'alimentazione dell'aria funzioni correttamente anche alla massima velocità, dobbiamo garantire che la ventilazione e il condizionamento siano particolarmente ben controllati". A tal fine, il sistema di condizionamento dell'aria cambia il flusso a velocità di marcia elevate. Nei veicoli convenzionali, l'aria viene forzata all'interno all'estremità inferiore del parabrezza, ma in una Bugatti questo avviene solo fino a circa 250 km/h. Da questo punto in poi interviene un sofisticato sistema di controllo con un'aletta d'aria supplementare e un ventilatore ottimizzato che assicuri l'ingresso dell'aria. La Bugatti hyper sportiva ha anche altre caratteristiche uniche: a causa delle incredibili velocità raggiunte, a volte ben oltre i 400 km/h, il corpo è stato progettato per essere particolarmente snello. Ciò richiede un parabrezza piatto con un'inclinazione di soli 21,5 gradi.
Questo aumenta la superficie del vetro a 1,31 metri quadrati. Di conseguenza, l'interno di una Bugatti si riscalda di più a causa della maggiore radiazione solare. Per contrastare questo fenomeno, i modelli Chiron e Divo dispongono di un potente compressore di aria condizionata con una capacità di raffreddamento fino a 10 kW e due condensatori di aria condizionata, sufficienti per raffreddare un appartamento di circa 80 metri quadrati. "A prima vista - ha commentato Lemke - il nostro sistema di climatizzazione sembra funzionare come un sistema convenzionale. E' però una vera sfida armonizzare perfettamente il sistema altamente complesso di una vettura iper sportiva di piccola serie in modo che funzioni in modo impeccabile anche alla massima velocità". Durante lo sviluppo di Chiron, per rendere le correnti d'aria più visibili, Julia Lemke ha tracciato il flusso d'aria usando la simulazione 3D, lance di fumo e persino fili di lana che indicano chiaramente il flusso d'aria. L'obiettivo è stato quello di continuare a perfezionare e regolare l'impianto di climatizzazione in modo che gli occupanti del veicolo si sentano a proprio agio in ogni situazione, anche la più estrema.