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Bosch, sviluppi che concretizzano guida totalmente autonoma

Consorzio tedesco collauda shuttle passeggeri e mezzi logistica

Redazione ANSA ROMA

Grazie alla decennale esperienza nei sensori e nei sistemi elettronici evolut e alla collaborazione con altre 3 aziende, Bosch - il colosso tedesco dell'innovazione e dei servizi - compie un deciso passo in avanti nell'utilizzazione pratica dei veicoli a guida completamente autonoma.

Ora gli shuttle senza conducente messi a punto assieme a StreetScooter GmbH, RA Consulting GmbH e Finepower GmbH (con la collaborazione dell'Università RWTH di Aachen e dell'Istituto di Ricerca FZI Research Center for Information Technology) possono trasportare persone da una fermata del tram ad un centro fieristico, aiutare con capacità supplementari le tratte più 'affollate' del trasporto pubblico o, ancora, spostare container carichi di merci nei centri logistici. Il prerequisito di quello che è stato chiamato 'Progetto F' era appunto quello di poter andare dal punto A al punto B in modo sicuro e affidabile, senza nessuno al volante e, in particolare, ottenere dai sistemi di bordo la garanzia che il veicolo, in caso di errori o guasti, potesse completare il tragitto in tutta tranquillità.

"L'obiettivo - ha dichiarato Steffen Knoop, project leader di ricerca e progettazione avanzata di Robert Bosch GmbH - era quello di sviluppare soluzioni per assicurare che gli shuttle a guida autonoma potessero circolare in modo sicuro, anche nel caso di un malfunzionamento tecnico o di ostacoli improvvisi". Per funzionare senza conducenti gli shuttle devono essere in grado di monitorare da soli tutto il sistema, in altre parole, eseguire attività di diagnostica e gestire eventuali guasti tecnici rilevati, in modo da poter continuare la marcia.

"Allo stesso tempo - spiega Thomas Schamm, coordinatore del progetto Bosch - devono essere in grado di proteggere il sistema nel caso di guasti critici, per esempio arrestandosi". Il Progetto 3F ha lavorato, ad esempio, sulla soluzione rappresentata dalla ridondanza, ovvero nella duplicazione delle funzioni per la sicurezza. Per esempio, i ricercatori hanno sviluppato sistemi 'sovrabbondanti' per l'alimentazione elettrica, in modo che i sistemi di propulsione e l'impianto del veicolo siano protetti in modo affidabile. Hanno anche adattato e perfezionato la tecnologia dei sensori in base al design del veicolo. Per rilevare gli ostacoli con affidabilità, hanno installato diversi sensori lidar e radar in vari punti sul perimetro del veicolo, consentendogli di osservare l'area circostante da diverse posizioni. Grazie a una panoramica dall'alto a 360 gradi ed evitando i punti ciechi, questa soluzione crea una specie di zona di protezione 3D.

Questo tipo di configurazione non solo consente di rilevare gli ostacoli sulla strada, come le barriere, ma individua anche elementi 'anomali' come i rami sporgenti o altre anomalie attorno alla zona di circolazione.

Altra importante soluzione adottata da Bosch è stata l'integrazione della fault-tolerance, cioè la modalità che prevede che un eventuale guasto di un sottosistema venga almeno in parte compensato da altre funzioni. Come accade per le persone, lo shuttle usa altri 'sensi' per orientarsi: se non riesce a vedere in un determinato punto, per esempio perché il sensore è coperto di foglie o un cassonetto blocca completamente la vista, lo shuttle rallenta ed evita le parti della strada che non riesce più a rilevare.

Inoltre, il Progetto 3F ha lavorato per assicurare che gli shuttle potessero anche reagire a circostanze alterate lungo il percorso stabilito. I veicoli sono programmati per rallentare quando qualsiasi oggetto in movimento si avvicina o, in caso di dubbio, per tenersi a distanza dagli oggetti sconosciuti.

Le soluzioni sviluppate da Bosch nel progetto degli shuttle autonomi mirano anche a fornire un valido supporto nei processi logistici, mettendo a punto un sistema di assistenza che consente ai veicoli tradizionali con autista il posizionamento accurato dei transpallet con cassa mobile. Per muovere i veicoli con una precisione millimetrica sotto casse 'a ponte' e consentire la gestione rapida dei container, sono state enfatizzate, in un autocarro trazionale, le capacità di posizionamento preciso e di parcheggio autonomo. Tutti gli sviluppi sono stati testati su diversi percorsi di prova. In particolare nel campus di ricerca di Renningen di Bosch è stata sperimentata la funzione di trasporto di persone con due shuttle in un'area condivisa con i pedoni, mentre nel parco per l'innovazione vicino ad Aachem e nell'area intorno a un deposito della Deutsche Post/DHL è stata testata l'interazione tra conducente e veicolo autonomo nei servizi di logistica.

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