Arriva dal dark web, la parte sconosciuta e in gran parte illegale delle attività internet, l'ultima minaccia alle automobili di ultima generazione e dotate di sempre più estesi sistemi di connessione. Un recente report realizzato dalla IntSights - società di sicurezza informatica con uffici ad Amsterdam, Boston, Dallas, New York, Singapore, Tel Aviv e Tokyo - mette infatti in guardia sull'aumento della vulnerabilità dei veicoli collegati al Cloud e dotati di reti wireless, così come risulta dal monitoraggio del dark web e dalla scoperta delle tecniche più avanzate con cui i criminali informatici sfruttano le funzionalità software dell'industria automobilistica. Il rapporto, che è intitolato 'Under the Hood' identifica le marche più esposte al rischio e alla vulnerabilità della loro cybersicurezza man mano che l'offerta matura attraverso una radicale trasformazione verso la connettività. La connettività diffusa tramite Cloud e le tecnologie wireless migliorano funzionalità, sicurezza e affidabilità del veicolo, ma restano 'critici' alcune parti dell'auto come i sistemi remoti di apertura senza chiave, i sistemi di monitoraggio della pressione dei pneumatici, il software e le applicazioni di infotainment, la manomissione dei dati GPS e, infine, i collegamenti via cavo o via Bluetooth degli smartphone.