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Anche le auto elettriche al Festival del Futuro

Anche le auto elettriche al Festival del Futuro

A Verona si discute anche di Europa nella nuova globalizzazione

VERONA, 19 novembre 2021, 17:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Auto elettriche, guida autonoma, connettività dei veicoli e delle infrastrutture, ma anche strategie politiche per fare dell'Europa una potenza a livello globale. E poi ancora i progressi delle tecnologie cardiologiche, le innovazioni dell'industria culturale e creativa del made in Italy. Di tutto questo si è parlato nella seconda mattinata del Festival del Futuro, manifestazione promossa dal Gruppo Editoriale Athesis, Harvard Business Review Italia ed Eccellenze d'Impresa, in corso fino a domani a Veronafiere. La giornata si è aperta con la tavola rotonda "L'Europa tra autonomia strategica e nuova globalizzazione".
    Come sarà l'Ue tra dieci-venti anni? Riuscirà a diventare un attore strategico autonomo, in grado di avere un peso rilevante sulla scena internazionale? Il principale ostacolo, secondo i relatori, sarà riuscire a trovare una convergenza di tutti i Paesi membri rispetto agli obiettivi strategici dell'Unione. Se finora sono state Francia e Germania a spingere per l'integrazione in diversi settori, adesso anche gli altri Paesi devono fare qualche passo avanti, a partire dall'Italia, e lo devono fare velocemente per rispondere ai grandi cambiamenti globali in corso.
    Secondo Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, il fatto di essere una potenza autonoma nel mondo dipende oggi sempre meno dai rapporti di forza tra i Paesi e sempre più dalla capacità di incidere sulle grandi sfide internazionali in modo cooperativo. "Ci sono settori in cui l'Europa si è mossa in modo proattivo e ha avuto un peso rilevante. Innanzitutto, la lotta al cambiamento climatico e poi l'ambito sanitario, dove siamo riusciti a superare l'approccio di nazionalismo vaccinale e a negoziare insieme con le case farmaceutiche", ha osservato Gaudina. "Fin qui l'Europa è stata in prima fila, ora deve cercare di ottenere un sempre maggiore peso anche in altri ambiti come la politica estera, la difesa, le migrazioni, i valori e l'ambiente" ha aggiunto.
    Dalla politica alla salute. Giulio Molon, direttore Uoc di Cardiologia all'Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, ha raccontato i progressi delle tecnologie cardiologiche, a partire dai nuovi pacemaker, grandi due centimetri per due grammi di peso, con una batteria della durata superiore ai dodici anni, in grado di connettersi agli smartphone per fornire informazioni da remoto, senza la necessità di controlli ambulatoriali.
    La seconda tavola rotonda si è concentrata invece sui nuovi paradigmi della mobilità sostenibile. La mobilità sostenibile passa innanzitutto per le auto elettriche. Oggi in Italia rappresentano il 4-5% della quota di mercato, ma il tasso di crescita è elevato e sta avvicinando l'Italia ai numeri europei: negli ultimi tre mesi, infatti, oltre il 10% delle auto immatricolate è stato elettrico e, secondo recenti indagini, il 58 % degli italiani sembra disposto a passare alla mobilità elettrica a fronte di due variabili: una riduzione del prezzo di acquisto, e una maggiore diffusione di infrastrutture di ricarica. In realtà, sotto questo profilo l'Italia supera la media europea con 25.300 punti di ricarica attualmente presenti (anche se solo pochi ad alta potenza). La mattinata si è chiusa con Stefania Lazzaroni, direttrice generale di Altagamma, che ha spiegato l'importanza delle industrie culturali e creative per il futuro del made in Italy. Dall'automotive alla moda, dal design alla nautica, dall'alimentare alla gioielleria all'ospitalità: "Queste industrie", secondo Lazzaroni, "rappresentano l'economia della bellezza e sono l'espressione più identitaria dell'Italia a livello internazionale".
    Un'industria che vale il 7,4% del Pil italiano, che coinvolge 400mila lavoratori e che è protagonista di una crescita costante annua intorno al 5%. Tutto questo, secondo Lazzaroni, è possibile coniugando il valore dell'heritage, della tradizione, con l'innovazione, che passa attraverso l'e-commerce (salito dal 10 al 24% dopo la pandemia), il digitale e le nuove tecnologie che stanno permeando i business model di queste aziende. 

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