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Trasporto merci strategico in Fase 1 rischia colpo di grazia

Fenoglio, Unrae Veicoli Industriali 'servono immediati sostegni'

Redazione ANSA ROMA

Dopo aver svolto un ruolo decisivo nella Fase 1 dell'emergenza Covid, permettendo il rifornimento della distribuzione di alimentari e di altri prodotti primari - e con l'impegno di proseguire ancora anche a costo di un funzionamento delle imprese senza profitti se non addirittura in perdita - il comparto del trasporto merci su gomma lancia ora un doppio allarme, di fronte alla prospettiva di una crisi che potrebbe essere gravissima. Lo ha detto oggi Franco Fenoglio, presidente della sezione veicoli industriali di Unrae, (l'associazione che rappresenta tutti i costruttori esteri di auto e mezzi da trasporto presenti in Italia) durante la conferenza online 'Il trasporto merci protagonista nell'emergenza: come promuovere il ruolo strategico nella ripresa'. Il settore - ha sottolineato - rischia 'un colpo di grazia nella Fase 2, con una riduzione del 18% degli scambi con l'estero (- 149,1 miliardi di euro), e del 20% delle merci trasportate (-95 milioni di tonnellate) che, sulla base di uno scenario worst case, porterebbero alla perdita di 17 miliardi di fatturato delle imprese di autotrasporto e di 320mila posti di lavoro.

''Faccio appello al Governo - ha detto Fenoglio - perché vengano presi urgenti provvedimenti'' per sostenere un comparto strategico del sistema Paese, come è stato dimostrato anche nell' emergenza, ma che resta ''un settore che non si è però ancora ripreso dalla crisi del 2008 arrivando dopo 10 anni a meno del 66% dei volumi fatti nel 2007'.

Fenoglio ha sottolineato che ''mentre le istituzioni e gli esperti tentano di dare una dimensione e definire le conseguenze della pandemia di Covid19, Unrae ha preso atto che negli ultimi dieci anni, come effetto delle condizioni del settore italiano dei trasporti e della conseguente delocalizzazione, abbiamo già perso il 30% delle nostre reti e un miliardo e mezzo di fatturato l'anno, mentre lo Stato ha perso 105 milioni di entrate fiscali l'anno. In questo scenario il settore dei trasporti ha visto scomparire 35.000 imprese e 135.000 addetti, pari a 13 volte il numero dei dipendenti dell'Alitalia''. Unrae ha avanzato al riguardo una serie di proposte per interventi di sostegno alle imprese e misure strutturali di medio termine a supporto del mercato. Sono necessari - ha precisato Fenoglio - ''un aumento del credito di imposta dal 6% al 12% fino al 2025 con rimborso in unica soluzione; l'azzeramento o riduzione significativa delle tasse alle imprese per 12/24 mesi; la concessione di prestiti a lungo termine (10/15 anni) senza interessi e maggiori garanzie bancarie alle imprese''. Servono anche interventi strutturali di sostegno al mercato, come ''l'istituzione di un fondo triennale per il rinnovo del parco circolante passando a veicoli Euro VI o con alimentazione alternativa; la possibilità di acquisto di usato su usato con contestuale rottamazione di veicoli ante Euro V; la proroga di sei mesi del super-ammortamento, in scadenza a giugno 2020, e l'emanazione urgente dei decreti attuativi per la concessione degli incentivi 2019 - 2020''. Fenoglio ha anche lamentato che non sia ancora stato completato il pagamento degli incentivi per investimenti del 2017. Il presidente della sezione veicoli industriali di Unrae ha sottolineato come, a fianco della sopravvivenza delle imprese di trasporto, sia determinante per tutto il Paese, e per la conservazione dell'ambiente, un rapido rinnovo del parco circolante. ''Dei 685mila veicoli oltre le 3,5 tonnellate sulle strade a fine 2019 - ha dettagliato Fenoglio - il 58,!% è precedente all'Euro IV e addirittura di questi il 12,8% è ante Euro 0 con un'anzianità di oltre 27 anni'' Come ha ribadito Fenoglio ''E' un quadro desolante, in Italia abbiamo il parco più vecchio d'Europa con anzianità media di 13,6 anni su una media europea di 11,5. Le aziende italiane di trasporto vorrebbero rinnovare le loro flotte perché sono consapevoli di non poter essere competitive se non dispongono di tutti i mezzi oggi necessari per fare efficienza, cioè sostenibilità e sicurezza, che per la committenza significano affidabilità, in un mondo dove la competizione è spietata e fin troppo spesso sleale, e di fronte a concorrenti esteri adeguatamente sostenuti dai loro governi, che ne riconoscono la funzione strategica''.

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