Ribaltando alcune ricerche comunicate nei giorni scorsi, forte della sua grande esperienza a 360 gradi nel settore dell'energia, l'azienda britannica di analisi Wood Mackenzie prevede per il 2020 un vero 'crollo' delle vendite di veicoli elettrici nel mondo, che scendendo da 2,2 milioni di unità del 2019 a 1,3 milioni faranno segnare un deciso -43%. Lo studio indica anche una certa stabilità nelle immatricolazioni di EV in Cina, che dovrebbero riallinearsi al 2019 nel prossimo novembre, e un calo più contenuto (-30%) negli Stati Uniti. Gli analisti di Wood Mackenzie sottolineano che il 2020 era iniziato con una tendenza opposta, come dimostrava l'aumento del 121% delle vendite in Europa di veicoli elettrici a gennaio, mentre il mercato generale era cresciuto appena del 7%. Tale tendenza era proseguita fino a febbraio, ma si è arrestata drasticamente verso la fine del primo trimestre.
Secondo la società britannica specializzata in studi sul settore dell'energia, a influenzare negativamente il settore EV sono il calo del prezzo del petrolio, che riflettendosi sui costi dei carburanti rende ancora più 'antieconomico' il passaggio all'elettrico per percorrenze annue non elevate, e soprattutto l'incertezza legata alla crisi economica globale da Covid-19. I risultati indicano anche che molti consumatori tendono ad 'aspettare e vedere' anche perché 'la maggior parte dei potenziali nuovi acquirenti di veicoli elettrici si avvicina per la prima volta a questa tecnologia'.
A parte il fenomeno Tesla, secondo Wood Mackenzie, non aiuta anche il fatto che nessuno dei nuovi modelli elettrici più attesi non sia ancora arrivato sul mercato. Ad esempio, la Ford Mustang Mach-E non sarà in consegna fino alla fine dell'anno e la prossima generazione dei modelli elettrici della General Motors arriverà solo verso la fine del 2021. Anche la statunitense Rivian ha annunciato un ritardo per i suoi pick-up elettrici, molto attesi in quel mercato.