Le sliding doors per Sabrina Cereseto da Monza si aprono circa cinque anni fa: già finalista di Miss Italia, appassionata di videogiochi, sbarca su YouTube e diventa La Sabri. Ai racconti sugli sparatutto presto affianca l'intero suo mondo. La Sabri diventa una di casa per i follower sui social che salgono all'impazzata: sfiora i 2 milioni di iscritti al canale YouTube e altrettanti follower su Instagram. Un fenomeno che non accenna a fermarsi, con una particolarità rispetto ad altri YouTuber: La Sabri ha 31 anni, è una donna adulta, considera la sua presenza in Rete un lavoro, oltre che un piacere, e riesce a parlare con un pubblico dai 6 ai 40 anni. Ma come ci riesce? Lo abbiamo chiesto a lei, incontrata a Roma prima di uno dei suoi mille incontri con i fan in giro per l'Italia, a scattar foto e firmare copie del suo fumetto 'Cavolini'.
LaSabriGamer si racconta
"E' nato tutto per caso - giura all'ANSA LaSabriGamer - quando passavo il tempo ai videogiochi e li raccontavo su YouTube. Chi mi seguiva, voleva sapere anche altro di me, della mia vita, e io ho iniziato a farlo". Il suo obiettivo, ci racconta, è "indirizzare e far crescere i più giovani". Non certo per sostituire i genitori ma "da persona esterna, che un po' di strada ne ha fatta, e che tanti problemi li ha vissuti". Di qui la presa di posizione sull'importanza della famiglia, sul dramma dell'anoressia o sull'abbandono degli animali. Di piercing e tatuaggi è piena, ma raccomanda ai ragazzi di attendere a sedersi sullo sgabello o sulla poltrona, perchè di tempo ce ne è tanto: "Aspettate, non abbiate fretta...".
Quando si parla di futuro, però, inizialmente Sabrina scantona: "Non ho la minima idea di cosa sarò fra 20 anni" ci dice, ma senza convinzione, sostenendo di vivere "all'ora, neppure alla giornata". Si illumina quando parla dei bambini che tanto le piacciono: "Sicuramente vorrò avere un figlio, forse di più, ma ora non so neppure cosa farò tra un mese". Improvvisamente diventa seria: "Veramente fra un mese lo so cosa faccio: vado in Uganda. Parto con 'Save the Children' per conoscere i bambini in fuga dalla guerra del Sudan, dove sono costretti a 8 anni a imbracciare le armi. Per evitare quel destino assurdo, scappano e approdano nei campi profughi". Si schermisce dietro il messaggio che esser nati da questa parte del mondo è una fortuna, e che la realtà di quei luoghi è a noi poco nota. "Ma con i miei video, vorrei far conoscere come si vive lì per davvero". In realtà, scorrendo i post più datati, si scopre che già agli inizi La Sabri aveva 'adottato' un bambino con l'organizzazione e ne aveva raccontato la storia.