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Tra bus ibridi e monopattini, è rivoluzione della mobilità urbana

Tra bus ibridi e monopattini, è rivoluzione della mobilità urbana

Dopo decenni sta cambiando completamente il modo in cui ci spostiamo in città

06 giugno 2020, 20:13

Redazione ANSA

ANSACheck

Micromobilità elettrica in città foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Micromobilità elettrica in città foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Micromobilità elettrica in città foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Traffico, inquinamento, impatto ambientale e stress: la mobilità urbana è condizionata da tutto questo da sempre ma è anche un'area in profondo cambiamento dopo decenni. Una rivoluzione che ha a che fare con la qualità della vita innanzitutto, con conseguenze a catena. Tanto per dare un'idea perdiamo più di 100 ore ogni anno bloccati nel traffico. A Milano più di 5 settimane lavorative bloccati nel traffico causato dalle auto, peggio ancora a Roma dove le settimane lavorative sono 6 (dati INRIX). La caratteristica è unica: viaggi in gran parte brevi e effettuati da singoli. Negli anni sono arrivati autobus ecologici, elettrici, ibridi in molte città, auto in car pooling o sharing. La bicicletta anche in città che non ne avevano mai viste come Roma, è diventata mezzo di spostamento, magari con la formula elettrica e-bike e/o sharing e sempre più spesso si parla anche di micromobilità elettrica, vale a dire hoverboard, segway, monowheel e soprattutto monopattini.

I cambiamenti nei costumi sono spesso associati all'adozione di nuovi prodotti, tecnologie e innovazioni. Il passaggio a veicoli elettrici, pratici, sostenibili e non ingombranti, ha le potenzialità per migliorare drasticamente la qualità dell'aria e l'impatto ambientale complessivo del trasporto.
La nuova micromobilità, che passa in particolar modo per l'adozione dei monopattini elettrici, ha potenzialità a livello sociale e economico.
Secondo i dati veicolati da McKinsey il mercato condiviso della micromobilità in Cina, Europa e USA varrà dai 300 ai 500 miliardi di dollari entro il 2030. Secondo un’analisi svolta da Forbes le prime 5 aziende di monopattini elettrici hanno raccolto complessivamente oltre 150 milioni di dollari dal 2018.
Tali potenzialità e tale sviluppo ha bisogno di una regolamentazione che proceda di pari passo e che preservi lo spazio urbano e la sicurezza di tutti.
Tra le principali città europee, le più recettive rispetto al fenomeno sono Berlino, Parigi, Barcellona, Madrid, Lisbona e Bruxelles così come alcune città di Svizzera, Austria e Svezia.
Secondo i dati veicolati da Circ, leader tedesco della micromobilità, sono oltre 2 milioni i chilometri percorsi dai loro utenti in Francia e oltre 3 milioni in Germania.
In Svizzera, Circ ha firmato la prima partnership globale tra un operatore di trasporto pubblico e una società di e-scooter, iniziando a collaborare con il principale operatore nazionale di trasporti pubblici le Ferrovie Federali Svizzere (Schweizerische Bundesbahnen, SBB). La partnership prevede la creazione di spazi di parcheggio designati in punti strategici nelle stazioni ferroviarie e l'integrazione digitale tra CIRC e SBB, introducendo nuovi modi per creare una mobilità continuativa per gli utenti delle ferrovie e degli e-scooter.

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Per quanto riguarda l’Italia, dal 27 luglio 2019  entrato in vigore il decreto dell’allora ministero dei Trasporti che dà il via libera ai Comuni per avviare i test su strada dei mezzi della micromobilità. I Comuni interessati possono quindi far partire nelle città la sperimentazione di monopattini elettrici, così come di hoverboard, segway e monowheel. La sperimentazione può prendere avvio nelle città che decidono di aderire.
Il decreto ministeriale, attuativo di una norma della legge di Bilancio 2019, stabilisce che monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel possano circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su alcune aree specifiche (piste ciclabili, aree 30, zone pedonali etc. ma solo nelle aree identificate dalle amministrazioni). 
Al momento la circolazione di questi mezzi , anche nelle città che hanno già deliberato la sperimentazione, è limitata dall’esigenza delle amministrazioni di provvedere all’installazione della cartellonistica. Importanti comuni, quali Milano e Torino, stanno parallelamente lavorando per l’istituzione di servizi di noleggio dei dispositivi in modalità free-floating e molte altre importanti città sembrano orientate a dare avvio a sistemi di condivisione delle micromobilità elettrica. In questa direzione alcune aziende stanno portando avanti progetti di sperimentazione all’interno di aree private. Tra queste Circ e Kilometro Rosso, uno tra i principali distretti europei dell’innovazione tra Milano e Bergamo, hanno annunciato l’avvio del primo progetto di sperimentazione legato alla micro- mobilità all’interno dell’Innovation District e che coinvolgerà tutte le 1700 persone che lavorano quotidianamente nel campus.
Il progetto, con una fase di test della durata di 6 mesi, permetterà a tutti gli abitanti del campus di utilizzare i monopattini per i loro spostamenti all’interno dell’Innovation District e a Circ di comprendere le effettive necessità dei fruitori del servizio, la loro propensione d’uso, le aspettative, i dubbi, le impressioni, fornendo tutti i suggerimenti necessari per proseguire con lo sviluppo costante dei monopattini Circ, gli unici realizzati appositamente per un uso continuativo e condiviso. “Il prossimo passo è quello di condividere questa esperienza con i Comuni impegnati nello sviluppo di un quadro normativo locale. Attraverso la nostra esperienza come gruppo internazionale vogliamo essere partner delle Amministrazioni per trovare le soluzioni più efficaci per lo sviluppo di una micro- mobilità elettrica che sia a beneficio degli utenti e di tutti i cittadini.” - ha spiegato l’azienda.

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