Bacche, cortecce, foglie, radici diventano fonte di ispirazione e materia prima dei gioielli di Simona Rinciari, artista che ha esposto i suoi originalissimi lavori, in molti musei europei e che espone in una mostra a Roma nella confortevole cornice di un'antica bottega di antiquariato valligiano di via Giulia dal 10 ottobre. I boschi , i sentieri di campagna, i prati sono i luoghi che Simona Rinciari frequenta per prendere ispirazione per le sue opere, ma anche per rifornirsi della materia prima che, trasformata con un antico procedimento di conservazione, e unita all'oro, all'argento o all'ottone, diventa un oggetto prezioso. Far sopravvivere una foglia prima che appassisca è un gioco che l'artista ha potuto realizzare dopo aver scoperto per caso alcuni segreti che gli alchimisti mettevano a frutto senza mai scrivere una traccia da lasciare ai posteri, i segreti dei maestri egizi che consentivano la conservazione per l’eternità. Dunque, piccoli rami d'erica trattati e imprigionati nel metallo diventano anelli o orecchini, delicate foglie di capelvenere si trasformano in bracciali. Il lavoro di questa artista messinese di nascita e santarcangiolese (Romagna) di adozione, si muove tra il design e l'alchimia.
Simona Rinciari appare quasi come una sciamana che propone broches fatte con foglie imbalsamate, di felce, di ulivo, di basilico, di salvia, bellissime nella loro realtà fermata nel tempo. Il procedimento che utilizza per conservare gli elementi vegetali è unico al mondo e da lei brevettato con il nome di pietrificazione. Da qui nasce l'anello-pomodorino, che mantiene il suo vivace colore rosso ed è impreziosito al centro da una pietra naturale, o il picciolo del caco che diventa un collier a cui sono appesi, come ciondoli in miniatura, gli strumenti per lavorare la terra: un rastrello, un minuscolo innaffiatoio e una vanga. La filosofia che sottende il lavoro di questa originale artista e dunque la mostra 'Terra preziosa. Gioielli d'arte e di agricoltura', che arriva Roma è, spiega Simona Rinciari " il rispetto per la terra e i suoi frutti, per chi la abita, per se stessi, in un equilibrio armonioso tra il materiale e lo spirituale. E' qui che nasce un gioiello''. Oggetti ''di una nobile povertà che mi incanta'' ebbe a dire Tonino Guerra delle opere di Simona Rinciari.
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