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Lusso

Mega yacht verdi, sdoganato il colore della sfortuna in mare

Beach lounge, una vera spiaggia attrezzata, è il trend per super ricchi

Swan Ferragamo colore verde © ANSA
  • di Agnese Ferrara
  • 31 agosto 2018
  • 01:17

E’ finita l’epoca delle barche bianche, arrivano gli yacht variopinti e il verde fra i colori più richiesti, nonostante si dica che in mare porti sfortuna. Nell’ambito nautico molto sta cambiando e anche qui il cliente ha sempre più ragione. Calano i maestri d’ascia, arrivano i designer d’interni. Gli italiani vogliono spazi aperti per prendere il sole, gli americani per i cocktail e i cinesi aree al chiuso per il karaoke. Mentre il fatturato globale dell’industria nautica in Italia sfiora un tasso di crescita del 10% nel 2107, confermando il consolidamento e la crescita del comparto (proiezioni di Confindustria-Ucina), le nuove barche che prendono il largo hanno scafi e vele coloratissimi, arredamenti decisi da noti designer d’arredamento, piscine temporanee, portabicchieri ovunque e spazi sociali sempre più confortevoli e ampi. Gli armatori hanno le idee chiare e cambiano le regole (non scritte) del mare ordinando natanti che prima non c’erano.

Così i cantieri realizzano i sogni dei super ricchi che se ne infischiano di tradizioni, credenze e consuetudini in mare e chiedono yacht color bronzo, champagne, argento, amaranto, blu e perfino verde, da sempre ritenuto il colore della sventura a bordo (il colore della muffa o dell’ossido che una volta affiorava sui legni e metalli delle navi) e una delle superstizioni marinare più note e diffuse in tutto il mondo. Le nuove barche invece sfoggiano vele, scafi e arredamenti dei toni del verde acqua, verde inglese e bottiglia.

A pari merito con il cambio drastico delle tinte, al top dei capricci più gettonati c’è la ‘beach lounge’, una vera spiaggia attrezzata che si realizza grazie a scafi hitech che, con un pulsante di un telecomando, si spalanca su grandi piattaforme a livello del mare e moto d’acqua di grossa cilindrata. Fra gli accessori più cool spiccano le piscine temporanee (la classica piscina invece è meno richiesta), che si ottengono allagando intere aree dello scafo con acqua di mare al momento per poi essere svuotate completamene finito il bagno.

“Siamo usciti dalla crisi economica da 3 anni e la crescita è solida, - spiega Carla Demaria, Presidente Monte Carlo Yacht che vara dai 15 ai 20 mega-yacht ogni anno e di Ucina Confindustria Nautica. La manager anticipa all’Ansa alcuni dati di comparto che saranno presentati al Salone nautico di Genova: “Il fatturato globale 2016 dell’industria nautica in Italia è stato di 3,4 miliardi, pari a più 18,6% sul 2015. Il fatturato interno è di 1,15 miliardi, con un incremento del 21,8% sul 2015. Le proiezioni del fatturato globale dell’industria nautica del 2017 sono del 9/10 % in più rispetto all’anno precedente e la crescita del mercato interno è sensibilmente superiore, vista anche la performance del leasing nautico che supera il 60%”.

Precisa Demaria: “I clienti sanno quello che vogliono e decidono come far realizzare i loro yacht che sono profondamente evoluti sotto il profilo della sicurezza, delle performance e del design. Dopo i maestri d’ascia dei cantieri, è la volta dei designer specializzati nel settore della nautica ma anche designer d’interni fra i più rinomati nell’arredamento, molti i nomi italiani come ad esempio Lissoni. Si richiedono perciò interni come a casa propria. Anche nella scelta dl colore dei mega yacht sono gli stessi armatori a proporre le tinte, magari avendo come ‘pantone’ di riferimento la loro automobile d’epoca. Gli americani richiedono yacht scuri, ghiacciaie per la birra anche nelle aree esterne e impazziscono per i grandi portabicchieri da realizzare nella vetroresina sparsi lungo la barca, un po’ come nelle loro automobili".

Gli italiani sono fra gli armatori più maturi ed esperti, attenti al design e chiedono ampie aree per prendere il sole e spazi sociali. Nel sud est asiatico accade invece il contrario: sale la richiesta di spazi chiusi e zone ombreggiate e un numero di cabine molto ridotto. Ai cinesi infatti non piace dormire in barca, preferiscono pernottare negli hotel a 5 stelle nei paraggi delle marine e usano gli spazi dello yacht come saloni per le famiglie, per fare business e per il karaoke.

  • di Agnese Ferrara
  • 31 agosto 2018
  • 01:17

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