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Fuorisalone 2022

Marras, dalla memoria degli oggetti nuove storie

'Cerchino' protagonista immaginario nuova favola dello stilista

 © ANSA
  • Redazione ANSA
  • MILANO
  • 06 giugno 2022
  • 16:12

(ANSA) - MILANO, 06 GIU - Al posto del classico Pollicino, è 'Cerchino' il protagonista immaginario della nuova favola raccontata da Antonio Marras: lui, stilista sardo che fa dell'assemblaggio di tessuti diversi la sua cifra, nel design usa lo stesso procedimento, per dare nuova vita a oggetti dimenticati o destinati a essere scartati. E lo fa attraverso la metafora di questo personaggio, Cerchino, che ama "cercare oggetti dal passato glorioso che conservano una memoria e sono la base per costruire nuove storie".
    La sua, come sempre, ha il sapore della fiaba, con il suo spazio NonostanteMarras zeppo di piatti, ceramiche, quadri, tappezzerie, lampade, ma anche abiti, perché "gli abiti e l'abitare - racconta il designer di Alghero, che per il FuoriSalone espone le sue opere anche alla Statale di Milano nella grande mostra di Interni - hanno la stessa matrice e funzione, sono pensati per avvolgere e proteggere". Ed è sulle T-shirt che Antonio ha voluto stampare lo slogan del suo lavoro di designer: "generation, regeneration, post generation".
    Tra un vecchio banco da droghiere, una scala per raccogliere la frutta, vecchie camicie da orchestrale, a sorpresa anche un ristorante temporaneo, con le sale ricoperte di quadri, specchi, nidi e cristalli che pendono dal soffitto, ceramiche d'autore per la mise en place e piatti studiati dallo chef Giuseppe D'Aquino, grazie alla collaborazione con la famiglia Rana, nella persona di Antonella, "nuora del signor Giovanni" e vulcanica padrona di casa del pop up restaurant pensato per la design week che però - chissà, i due non lo escludono - potrebbe anche diventare qualcosa di permanente. In ogni caso, di qualsiasi esperienza non si butta niente: i sassi di polistirolo di una vecchia sfilata, ricoperti di tessuti patchwork durante la noia del lockdown, pendono dal soffitto come installazioni, i libri trovati in un mercatino diventano un totem, i fiori dell'inverno sono i bouquet dell'estate, gli errori sono i nuovi capolavori perché "i miei oggetti - racconta Marras - sono frutto di scarti e incidenti, come nell'antica Cina, dove all'imperatore si dovevano regalare solo oggetti con piccoli difetti, perché erano proprio quelli a renderli unici". (ANSA).
   

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