"Sarà un Salone straordinario, più umano, con una grande organizzazione degli spazi e una rivoluzione logistica. E senza code, grazie ai tre ingressi e all'accesso diretto dalla stazione, un unicum in Italia". Parola di Silvio Viale, presidente dell'associazione 'Torino. La città del libro', che si è aggiudicata il marchio del Salone Internazionale del Libro e si è occupata dall'organizzazione. "Vogliamo una manifestazione sempre più grande, con più servizi per migliorare l'esperienza di tutti, espositori, pubblico, scrittori, fornitori e giornalisti", spiega Viale.
"La difficoltà principali in questi mesi - racconta - è stata il fattore tempo, ne abbiamo avuto davvero poco. Ma io sono sempre stato consapevole che la squadra è forte, è riuscita a organizzare la manifestazione anche in situazioni molto complicate. Mi auguro però che questo sia l'ultimo anno in cui si lavora in emergenza. Appena chiuderemo i cancelli di questa edizione, cominceremo a lavorare per la prossima. Già dal 14 maggio. Misureremo in tempo reale le scelte compiute e le ricalibreremo di conseguenza". Aiuta in questa direzione l'accordo sottoscritto con Gl Events Italia, che conferma il Lingotto Fiere come la "casa" del Salone per i prossimi tre anni.
Il Salone del Libro è innanzitutto più grande perché ha guadagnato l'Oval, 13 mila metri quadrati in più rispetto alla precedente edizione. Ci sono stati anche problemi come quello delle sale 'colorate': "Ha prevalso il buon senso, la Città vuole bene al Salone e ancora una volta lo ha dimostrato". E, soprattutto, non ci saranno più editori relegati in zone poco piacevoli a causa della mancanza di spazi.
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FONDAZIONE CIRCOLO DEI LETTORI