di Manuela Messina
L'arte intesa come cura e purificazione dalla malattia, l'interdipendenza tra materiale e spirituale, lo scontro-incontro tra espressività orientale e occidentale, la riflessione su globalizzazione versus tradizione. Il mondo contemporaneo è al centro dell'indagine artistica di Chen Zhen, il grande artista nato a Shanghai e poi trasferitosi a Parigi, le cui opere sono al centro della retrospettiva 'Short-Circuits', al Pirelli HangarBicocca di Milano.
La mostra, curata da Vicente Todolì e aperta dal 15 ottobre al 21 febbraio 2021, è composta da oltre venti installazioni su larga scala realizzate negli ultimi 10 anni di carriera fino alla scomparsa dell'artista nel 2000. Così nei grandi spazi ex industriali milanesi è oggi visitabile un percorso che comprende opere, come 'Jue Chang, Dancing Body-Drumming Mind (The Last Song)' nate per essere "attivate" con gesti come la percussione e lo sfioramento delle pelli, e da altre che invitano alla riflessione sul tema del consumismo come la maestosa 'Fu Dao/Fu Dao, Upside-Down Buddah/Arrival at Good Fortune'.
Tra i lavori esposti, trova spazio anche la "Round Table", un'opera creata per il Palazzo delle Nazioni unite di Ginevra: qui 29 sedie sono fissate al tavolo rotondo, a simboleggiare da un lato l'incontro e l'armonia tra culture, dall'altro l'impossibilità del dialogo. Fa parte delle installazioni che indagano i concetti di malattia e guarigione, fisica e spirituale, la 'Purification Room' in cui viene riprodotto un ambiente domestico ricoperto da uno strato di argilla. In fondo allo spazio espositivo, il visitatore raggiunge infine l'opera meditativa 'Jardin-Lavoir': una installazione formata da 11 letti che ospitano oggetti quotidiani come vestiti, scarpe, libri, giocattoli, e che sono totalmente ricoperti d'acqua.
"Questa mostra dà molte emozioni e consente di immergersi in un mondo molto speciale", ha detto Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli HangarBicocca durante la presentazione questa mattina. "Per Chen Zhen - ha aggiunto il direttore artistico Todolì - scoprire di essere affetto da una malattia incurabile è stata un'epifania. Da quel momento ha messo nelle sue opere tutte le sue riflessioni su questo tema". Inoltre, ha aggiunto, il suo percorso è stato arricchito dal suo trasferimento in Francia.
"Quando due culture così diverse si incontrano - ha concluso Todolì - è come un big bang. E' così che nasce la creatività". Xu Min, moglie dell'artista scomparso ha voluto essere presente all'inaugurazione milanese. "Oggi la sua opera - ha sottolineato - è più comprensibile di quanto non fosse 20 anni fa, a partire dal tema dello squilibrio tra la natura e la civiltà dei consumi. Ha affrontato prima di altri questioni difficili, come l'incontro-scontro tra est e ovest, tra il centro e la periferia e tra presente e futuro".
In collaborazione con:
Pirelli HangarBicocca